Ce l’hai il WiFi? La domanda, fino a qualche anno fa, era semplice, semplicissima, quasi banale. In fondo, agli albori di Internet, le utenze casalinghe si dividevano in due grandi categorie: chi era connesso, e chi no.
La situazione si è piano piano evoluta. A distanza di 25 anni dalla nascita del wireless 802.11b, lo standard che ha di fatto aperto le porte al concetto di Internet senza fili, si può dire che quasi tutti abbiano ormai una connessione fra le mura domestiche. La domanda, piuttosto, è un’altra. Ovvero: come va il tuo WiFi?
Crescono i dispositivi, cresce la complessità
Questione di complessità. Il proliferare dei dispositivi connessi – oggi, solo in Italia, ci sono due dispositivi connessi in casa per abitante, neonati compresi (fonte Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano) – ma anche la consacrazione della domotica e l’espansione della rete verso la mobilità e, più in generale, fuori dai confini domestici, stanno cambiando radicalmente gli scenari. E le tecnologie in gioco.
Non a caso parliamo sempre più spesso di satelliti e reti “mesh” e dei nuovi protocolli di rete - il WiFi 7 è solo l’ultimo in ordine di tempo – termini che denotano una consapevolezza ormai diffusa sulle opportunità supplementari offerte dalle tecnologie di rete al di là della mera connessione.
"Le persone oggi sono connesse ma vogliono di più. Vogliono collegare più dispositivi, vogliono prestazioni elevate in tutta la casa e non solo in prossimità del router, vogliono capire come risolvere i problemi, a partire da quelli relativi all’installazione", ci spiega Gianni Garita, Country Manager italiano di AVM, società berlinese leader nel settore della connettività.
"Fino a qualche tempo fa ci limitavamo ad avere il controllo sul Wi-Fi e sulla parte DECT di telefonia cordless, oggi invece parliamo di dispositivi che guardano all’intero sistema di connettività casalinga", gli fa eco Alessandro Guardini, Retail Sales manager della società tedesca, mostrandoci il FRITZ!Box 5690 Pro, una sorta di hub multifunzionale in grado di accentrare tutte le nostre richieste di rete, domotica compresa.
La ricerca della semplicità
Va da sé che in un contesto così articolato non si possa prescindere da un aspetto che diventa preliminare a qualsiasi discorso tecnologico: quello della semplificazione. A differenza del mobile, un settore nel quale l’operatore è in grado di offrirci la connettività e tutta una serie di dispositivi associati (gli smartphone) per tutti i gusti e per tutte le tasche, nel settore della connettività casalinga la fatica è ancora in buona parte sulle spalle degli utenti, sottolinea AVM.
"Quando attiviamo un’utenza domestica, l'operatore ci dà un'unica possibilità per ciò che riguarda l’access point ma la verità è che esistono una miriade di opportunità e di tecnologie che si adattano meglio alla nostra vita. È per questo che dovremmo rinnovare la nostra rete wifi. Intorno al nostro cavo di rete abbiamo tutto quello che ci serve per far funzionare tutti i nostri dispositivi al massimo. Basta entrare in un qualsiasi negozio di elettronica per rendercene conto: ormai ogni oggetto del nostro vivere è connesso, persino i frullatori".
La volontà di semplificare è evidente nei prodotti di nuova generazione mostrati da AVM in occasione dell’ultima IFA di Berlino: dal già citato access point con supporto ai protocolli aperti (Zigbee e Matter) per gestire i device della casa intelligente alle soluzioni WiFi 7, dal set mesh che non ha bisogno di un router alle spalle garantire la connettività nelle varie stanze di casa alle soluzioni LTE/5G per la casa ma anche per l’esterno.
Proprio l’attenzione all’outdoor rappresenta uno dei trend in ascesa per un mercato che oggi non può ignorare tutti quei dispositivi - è il caso delle wallbox – che vivono in giardino, nel box o comunque fuori dalle mura domestiche. E che ora, anche senza bisogno di una rete fissa (basta una semplice SIM da pochi euro al mese), possono essere sempre connessi.
Attenzione alla sicurezza
Semplificazione fa rima anche installazione. O meglio, dovrebbe. "Gli utenti hanno paura di affrontare i vecchi problemi di installazione degli apparecchi di rete. Ma hanno anche paura che i propri dati finiscano chissà dove. Per questo abbiamo creato un unico sistema operativo trasversale a tutti i nostri prodotti che aggiorniamo con costanza ma anche una rete interna fatta di persone in carne e ossa che rispondono a qualsiasi richiesta di assistenza".
"Per lo stesso motivo, poi, abbiamo deciso di essere conformi al GDPR e alle altre normative Europee che garantiscano la tutela della sicurezza. Scegliere un modem, in fondo significa anche questo: poter decidere il livello di qualità dell'ecosistema nel quale vivere la nostra vita connessa".