Immaginiamo una casa costruita in pochi giorni, con costi ridotti e un impatto ambientale inferiore a quello di un'abitazione tradizionale. E con una "piccola" ma sostanziale particolarità: è stampata in 3D. La startup texana Icon promette di rivoluzionare il settore dell’edilizia con la sua nuova stampante 3D Phoenix che, a differenza di gran parte delle tecnologie presenti sul mercato, non solo costruisce le pareti, ma anche il tetto e le fondamenta di un'abitazione.
La stampante viene montata su un gigantesco braccio robotico ripiegabile ed è in grado di erigere strutture a più piani (fino a 8,2 metri di altezza) utilizzando un calcestruzzo speciale a basse emissioni di carbonio, il Lavacrete. Questo viene distribuito tramite un sistema integrato, stabilizzato da giroscopi, che posa strato su strato la miscela creando pareti sostenute dall’acciaio senza l’impiego di casseforme.
Si tratta di un processo che non solo riduce l'impatto ambientale, ma anche i costi e i tempi di costruzione di un'abitazione: una casa americana media realizzata in questo modo potrebbe comportare un risparmio di circa 25.000 dollari rispetto ai metodi tradizionali.
Oltre a Phoenix, la startup di Austin ha annunciato un software di AI che permetterà agli utenti di progettare abitazioni stampabili in 3D e un nuovo materiale edilizio proprietario che riduce ulteriormente le emissioni di carbonio.