Il mercato degli smartphone pieghevoli è in fermento e si espande con un nuovo arrivato, che per design, prestazioni e altre chicche non indifferenti (spoiler: un display esterno gigante) è già pronto a vestire i panni del protagonista.
Oppo Find N2 Flip è il primo pieghevole a conchiglia della casa cinese e il loro primo pieghevole in generale ad atterrare sul mercato europeo. Da buona utilizzatrice Apple non ho mai avuto particolare dimestichezza con i dispositivi Android, né ne sono mai stata attratta se non per mere dovere giornalistico, ma devo ammettere che questo grazioso flip mi ha incuriosito sin dal suo arrivo in redazione.
Un nuovo approccio
Ad attirarmi a primo impatto, oltre al design caratteristico e piacevole, è stata la possibilità di sfruttare un form factor differente, insolito per chi è abituato ad iPhone e particolarmente attrattivo per chi ambisce a leggerezza, maneggevolezza e ingombro ridotto (senza rinunciare a ottime prestazioni). E poi, diciamocelo: da brava figlia degli anni Novanta, il tuffo nel passato che regala uno smartphone pieghevole tocca le corde nostalgiche e al contempo segna il ritorno - trionfale, oserei dire - di questa categoria in chiave innovativa e attuale. E allora, sfida accettata: l'ho utilizzato per un mese e vi racconto quali sono stati per me i suoi vantaggi principali rispetto a un telefono tradizionale.
Più versatile di tanti altri
Il primo, forse scontato, è la sua doppia anima: da "aperto" ci si trova di fronte uno smartphone di appena 7,5 millimetri di spessore con display da 6,8 pollici e una cerniera pressoché invisibile, al contrario della maggior parte dei flip in circolazione, oltre che resistente, che rimane tale anche dopo un suo utilizzo prolungato (emerge lievemente ma senza mai risultare troppo marcata). Quando si piega, però, la musica cambia: lo spessore raddoppia ma rimane contenuto, le dimensioni generali del dispositivo chiaramente si dimezzano e in tasca o in borsa occupa la metà dello spazio di uno smartphone tradizionale.
Il display esterno di 3,26 pollici è il più ampio del segmento e cambia drasticamente il tipo di interazione: è possibile leggere le notifiche, consultare il calendario, avviare il registratore (uno degli strumenti da me utilizzati più di frequente per lavoro), scattare selfie e molto altro con il minimo sforzo. Il potenziale ancora "inespresso" è tuttavia grande: dal display esterno si può accedere a un ventaglio ancora ridotto di funzionalità, ma a quanto pare Oppo ha in cantiere migliorie e implementazioni che daranno agli utenti la possibilità di sfruttarlo al meglio.
Ho trovato davvero utile poter utilizzare il Find N2 Flip piegato su diverse superfici piane: mi ha facilitato nel lavoro - soprattutto nelle videochiamate - e mi ha risparmiato l'uso del treppiede o la ricerca di astrusi appoggi di fortuna che finiscono inevitabilmente per fallire nel loro intento (mettendo a repentaglio l'incolumità del povero smartphone).
Il passaggio da iOS a Android
Tralasciando per un istante l'hardware, devo ammettere che all'inizio non è stato facilissimo abituarsi a un nuovo sistema operativo con relativa interfaccia personalizzata di Oppo, ColorOS 13, basata su Android 13. Dopo qualche giorno di utilizzo mi sono abituata e ho iniziato ad apprezzarne le funzionalità, che riescono a migliorare dalle più semplici alle più complesse attività di vita quotidiana e lavorativa, ottimizzando peraltro l'interconnessione tra diversi dispositivi.
Piccola menzione d'onore alle due fotocamere da 50 e 8 megapixel, che svolgono ottimamente il loro dovere e smentiscono i detrattori delle abilità fotografiche della categoria. Le foto scattate in buone condizioni di luminosità sono nitide e dettagliate, con gamma dinamica ampia e rumore ridotto, e la messa a fuoco è precisa e rapida nel riconoscere soggetti e scene. Discorso leggermente diverso per le situazioni in cui la luminosità è scarsa: buona la qualità garantita dalla fotocamera principale, un po' meno quella della grandangolare, che soffre un po' ma restituisce in ogni caso immagini nel complesso buone.
Un altro punto di vista
Dover momentaneamente dire addio ad iPhone per passare a Oppo Find N2 Flip mi ha portato non solo a "far pace" con Android dopo anni di utilizzo sfrenato di iOS, ma anche a tornare ad apprezzare il form factor dei pieghevoli, spolpandone il potenziale e servendomi del suo impressionante trasformismo. Occhi puntati, quindi, sulle novità tecnologiche che Oppo andrà via via rilasciando e su un segmento in continua evoluzione che ha ancora molto da dire.