Il ciclo di vita degli smartphone si sta allungando in Europa, per nostra fortuna, e i produttori rispondono a questa nuova tendenza cercando di accontentare al meglio gli utenti. Come? Aumentando il numero di aggiornamenti e migliorando la qualità. Una buona notizia per i consumatori e per l'ambiente, perché cicli più lunghi si traducono in meno rifiuti elettronici da smaltire.
Cosa dicono le statistiche
A svelare i numeri è stata Oppo in occasione del lancio di Reno 11 F, primo smartphone della casa cinese a seguire la nuova filosofia incentrata sulla durabilità.
Secondo Gfk, nel 2023 due terzi degli utenti di smartphone in Europa occidentale hanno utilizzato il proprio telefono per più di 24 mesi. Il dato ancora più interessante è che il 36% degli utenti non cambia smartphone per tre anni o più. Insomma, il nuovo attira sempre meno.
Cosa cambia per Oppo
Partendo da questa consapevolezza, tutti i produttori si stanno più o meno adeguando, garantendo in primo luogo un numero coerente di aggiornamenti software ai propri dispositivi mobili.
Non sappiamo ancora se la nuova strategia verrà estesa a tutti i modelli del futuro, ma Oppo ha deciso di iniziare a percorrere questa strada da questo Reno 11 F, che dichiara "pronto per affrontare quattro anni di utilizzo". A sostegno di uno slogan del genere, l'azienda ha sottoposto lo smartphone a rigorosi test di qualità e concentrato gli sforzi anche sulla batteria: ricarica rapida (67W), prestazioni anche a basse temperature (fino a -20°C) e lenta degradazione nel tempo.
Per supportare quest'ultimo aspetto, Oppo ha attivato un piano di protezione della batteria che prevede la sostituzione gratuita di questo componente qualora la sua capacità dovesse scendere al di sotto dell'80% nei primi quattro anni.