Con il nuovo standard Ki per gli elettrodomestici non ci saranno più "fili" in cucina: come funziona

Il Wireless Power Consortium ha presentato la tecnologia che alimenta i piccoli elettrodomestici da cucina con l'induzione (senza più cavi)

di Redazione - 09/09/2024 15:21

Immaginate di poter utilizzare un frullatore senza la necessità di attaccare la presa di corrente per farlo funzionare, ma appoggiandolo su un piano di cottura a induzione accanto a padelle e pentole. È l'obiettivo per il futuro (molto prossimo) del Wireless Power Consortium, un consorzio di produttori che a IFA 2024 ha dato ufficialità a Ki, un nuovo standard capace di alimentare a induzione i piccoli elettrodomestici da cucina, che potrebbe sbarcare su alcuni dispositivi di nuova generazione già dal 2025.

Il concetto alla base è simile a quello dello standard Qi e Qi2 per la ricarica wireless degli smartphone: l'elettrodomestico funziona a induzione elettromagnetica se appoggiato a una superficie che integra questa tecnologia, in grado di erogare fino a 2.200 W di potenza. I dispositivi e i loro trasmettitori comunicano tramite NFC (Near Field Communication). Per far sì che si operi nella massima sicurezza, la tecnologia non prevede il riscaldamento della superficie. Inoltre, senza la comunicazione di prossimità, l'elettrodomestico non può attivarsi, dunque non ci sarà da preoccuparsi in caso di contatto della superficie con altri oggetti (o con il corpo umano) o di caduta accidentale del dispositivo. 

Inizialmente, gli elettrodomestici con tecnologia Ki si potranno utilizzare solo sui piani cottura a induzione compatibili, ma si parla già della possibilità di farli funzionare su gran parte delle superfici della cucina, come tavoli, penisole e piani di lavoro, spessi fino a 3 centimetri e dei più disparati materiali (granito, marmo, quarzo e addirittura legno).

Sono circa trenta i brand che potrebbero includere nel proprio catalogo per primi i dispositivi con tecnologia Ki, tra cui Philips, Miele, Beko, Midea ed E.G.O. Lo standard è aperto a tutti i produttori che vorranno integrarlo nei propri dispositivi (previa certificazione).