I microrobot magnetici ispirati alle formiche

Gli scienziati dell'Università di Seoul hanno creato minuscoli robot ispirati alle formiche che collaborano in gruppo per compiti complessi. Possono trasportare carichi, creare barriere e in futuro potrebbero essere impiegati per interventi chirurgici mini invasivi

di Redazione - 07/01/2025 12:41

Gli scienziati dell’Università Hanyang di Seoul hanno progettato microrobot che lavorano insieme come schiere di formiche. Questi piccoli robot, grandi quanto granelli di sabbia, sono programmati per muoversi e agire in sinergia sfruttando i principi della "robotica degli sciami", una branca ispirata al comportamento collettivo degli insetti. Sono programmabili, si auto-assemblano in configurazioni precise e sono alimentati da campi magnetici generati dalla rotazione di due magneti collegati.

Al loro interno, particelle di neodimio, ferro e boro (NdFeB) rendono possibile la loro interazione e la reazione ai campi magnetici esterni. Sono in grado di arrampicarsi su ostacoli, trasportare carichi pesanti e persino galleggiare sull'acqua per trasportare oggetti più grandi. Il loro potenziale si estende anche a operazioni di precisione, come creare barriere, plasmare metalli liquidi o manipolare materiali biologici in ambienti complessi.

Applicazioni dalla medicina all’industria

È però nelle potenziali applicazioni di questi robot magnetici, che si cela la vera innovazione. Nel settore medico, ad esempio, potrebbero intervenire nel campo chirurgia mini invasiva, aiutando a rimuovere le ostruzioni nelle arterie. In ambito industriale, potrebbero essere impiegati per pulire spazi ristretti o manipolare materiali con una precisione inimmaginabile fino a poco tempo fa.

Un esperimento, riportato sulla rivista Device, ha dimostrato come uno sciame di 1000 robot sia riuscito a creare una sorta di zattera galleggiante, trasportando una pillola 2000 volte più pesante di ogni singolo robot. A terra, gli stessi robot sono stati in grado di spostare carichi 350 volte più pesanti di un singolo microbot. 

La sfida dell’autonomia

Nonostante il loro enorme potenziale, i microbot magnetici presentano ancora una limitazione cruciale: la dipendenza da un controllo magnetico esterno. Questo li rende inadatti a muoversi autonomamente in spazi complessi, come le arterie. Per superare questo ostacolo, il team di ricerca sta lavorando sul miglioramento dell’autonomia e sulla programmazione di movimenti e traiettorie in tempo reale.

La robotica degli sciami, dunque, continua ad evolversi, combinando la semplicità biologica con l’ingegneria avanzata per risolvere problemi complessi. E chissà, forse un giorno questi minuscoli robot diventeranno partner essenziali della nostra vita quotidiana, dal migliorare la nostra salute a ottimizzare i processi industriali.