Lenovo Yoga Pro 9i, il super portatile che si crede una workstation

Diretto concorrente del MacBook Pro, con il suo brillante display Mini LED da 16 pollici ed una piattaforma certificata Intel Evo molto spinta, Lenovo sembra aver fatto centro

di Gabriele Arestivo - 21/09/2023 08:45

Certi computer Windows sembrano tutti uguali, al di là del design che cambia le specifiche hardware sono spesso simili e per questo si da per scontato che anche le prestazioni possano esserlo. In verità c'è molto di più e servirebbe qualcuno molto più tecnico di me per spiegare nel dettaglio quali siano i reali motivi che stanno dietro all'ottimizzazione di un portatile. 

Qui cercheremo di semplificare al massimo, mettendo subito in chiaro una cosa: Lenovo ha fatto un gran lavoro su questo Yoga Pro 9i e, seppure abbia un posizionamento alto, ogni singolo euro è ben motivato. Ma andiamo con ordine. 

Un vero portatile per creator

Si abusa troppo spesso della definizione anglofona "creator" (o se vogliamo in italiano, creatore digitale), citati per qualsivoglia prodotto come se tutti ormai avessero una tale necessità. Gli strumenti tecnologici odierni, a dire il vero, semplificano la creazione di contenuti e spesso uno smartphone basta o avanza per riprendere, modificare, elaborare in digitale. 

Per tutti gli altri che devono alzare di almeno uno step l'asticella, serve un altro calibro. Il problema è che sono fin troppi i produttori che sventolano schede video all'ultimo grido e potenti processori, la parte difficile è far funzionare tutto a regime. 

Lenovo sembra aver trovato un giusto mix con Yoga Pro 9i che lega potenza, affidabilità, autonomia e basse temperature. Vantare un chip Intel Core i9-13905H sotto la scocca, una GPU dedicata Nvidia GeForce RTX 4070 laptop e non sentire praticamente mai le ventole, la dice lunga sullo stato dell'arte.

D'altronde è un modello certificato Intel EVO, il che significa garanzia di prestazioni, autonomia e avvio rapido dallo stato di ibernazione. Una certificazione difficile da avere per un portatile di questo calibro e potenza. 

Potenza silenziosa

Sto utilizzando questo portatile come mio personale da inizio agosto, quasi due mesi di lavoro quotidiano che si divide tra photo editing, elaborazioni grafiche, montaggio video, web browsing e un po' di gaming. Un po' tutto ciò che si può fare lo faccio giornalmente e la risposta che ricevo è sempre la stessa: rapidità di esecuzione, tempi ridotti di elaborazione e tanto silenzio. 

Lo Yoga Pro 9i è un portatile che non si sente, a meno di particolari situazioni di forte stress (come nel gaming) e alte temperature ambientali in cui trapela un timido ronzio. Per quanto mi riguarda potrebbe anche essere un fanless, e di stress non gliene faccio di certo mancare. 

Bisogna tuttavia fare una precisazione: Lenovo Italia ha messo a disposizione una configurazione che sul mercato nostrano non sembra esistere e comprende ben 64 GB di memoria RAM e la RTX 4070 con 8 GB di memoria dedicata. Sullo store Lenovo il massimo a cui si può ambire è una RAM da 32 GB LPDDR5X e GPU RTX 4060 con 8 GB di memora dedicata. Insomma, un filo sotto come prestazioni pure attese, ma la sostanza non dovrebbe cambiare molto. 

Premiere Pro e After Effects girano che è un piacere con video 4K, come d'altronde anche tutto il resto della suite Adobe, che utilizzo spesso con le sue App in beta così da sfruttare al massimo anche l'intelligenza artificiale. 

Il primo schermo touch che mi piace

La forza bruta a volte non basta, serve anche altro. In quanto creatore digitale sono abituato (e spesso costretto) ad utilizzare dei monitor esterni, cosa sempre utile ma impossibile in mobilità. Ammetto che da quando ho lo Yoga Pro 9i mi sono quasi dimenticato di avere un monitor, il suo display Mini LED da 16 pollici è infatti difficile da equiparare. 

Attenzione però, la configurazione con tecnologia Mini LED spinge il peso più in su di quasi 200 grammi rispetto alla versione base LCD (2,23 kg vs 2.06 kg), ma il ritorno vale il compromesso. Taratura precisa, colori vividi e brillanti, fedeli, ed una luminosità altissima che all'aria aperta facilita tanto il lavoro. Si può scegliere tra touch e tradizionale e vi dirò, per la prima volta preferisco la prima alla seconda. 

Sarà per la diagonale ampia del display o la qualità della cerniera che poco si scompone, in ogni caso il trattamento antiriflesso è migliore di quanto ci si possa attendere e mi capita spesso di aiutarmi con un tocco, soprattutto in mobilità. L'esempio perfetto è quello dell'aereo, con le low cost che ti costringono in uno spazio ridotto che non accoglie spesso i portatili e i gomiti in tutta comodità. La cerniera che permette un'apertura a 180 gradi fa il primo passo, il touch il secondo aiutando nell'interazione. 

Top e flop

Mi piace moltissimo avere una macchina così potente che tiene però a bada i cavalli quando non servono, limitando il consumo energetico. Approvo questa doppia anima che racchiude nello stesso corpo (o chassis) la timidezza di uno Yoga silenzioso e la potenza decisa di una macchina di ultimissima generazione con cui potersi davvero divertire senza interruzioni. E cosa c'è di meglio di avere uno slot SDcard sul lato destro? Nulla, è una goduria. 

Bella la webcam 4K (finalmente), anche se a bassa luminosità il rumore di fondo è ancora tanto. Comoda e spaziosa la tastiera, anche se ho avuto bisogno di qualche giorno per adeguarmi alla presenza del tastierino numerico laterale. Stessa cosa per il gigantesco touchpad decentrato, fastidioso per alcuni, questione di semplice abitudine a mio parere; ciò che conta è la sua scorrevolezza e precisione, impeccabile. 

Qualche bug di giovinezza tuttavia non manca, ho riscontrato ad esempio una scheda di rete pigra che, dopo qualche ripresa dallo standby, taglia un po' le prestazioni del WiFi. E poi c'è il caricabatterie da 170W, un malloppo da almeno un chilo che oltre ad essere pesante è anche ingombrante. Complice la mia sbadataggine che ha contribuito a lasciarlo in una stanza d'albergo a centinaia di km da casa, ho scoperto che anche un caricabatterie da 100W riesce a ricaricare il portatile attraverso la porta USB-C. Sarà più lento ma è una USB-C, gli adattatori proprietari sono preistoria. 

In sintesi

Dissipazione che lavora benissimo, temperature sotto controllo, scheda video di ultima generazione capace di fornire un supporto preziosissimo senza richiedere troppa energia e un super display direi che sono i punti più importanti da ricordare. Nella configurazione massima supera di poco i 2000 euro, cifra a mio avviso giustificata dalla qualità e dalle reali prestazioni della macchina. Su una cosa Lenovo dovrebbe assolutamente lavorare: le dimensioni del caricabatterie, esagerate, limitanti. 

Il peso c'è e due chili si sentono sulle spalle, ma a me ha cambiato il modo di lavorare, facilitandomi enormemente alcune operazioni più complesse. Se i sedici pollici non vi spaventano, è di certo uno dei notebook da considerare se siete particolarmente esigenti.