Lenovo ha capito una cosa: l'innovazione dei pc portatili non passa soltanto per i refresh hardware di anno in anno, serve qualcosa di più. Dai primi pieghevoli ai concept con display scorrevole, adesso siamo giunti al primo modello commerciale con due display OLED di pari dimensioni dello Yoga Book 9i Gen 8.
Design che sorprende
Sparisce la tastiera fisica, anzi, trasloca, su un accessorio esterno che si combina alla perfezione con la cover Folio a origami che si trova in confezione.
Linee arrotondate, materiali pregiati e perfetta mimetizzazione. Lo Yoga Book 9i ti sorprende perché sembra un comunissimo notebook, ma quando si apre svela due fantastici display ad alta risoluzione (2,8K).
Una composizione inedita per il settore, seppure siano in tanti ad aver inserito un secondo display companion in diverse posizioni. Qui cambia l'approccio generale, il portatile "esce" dal suo schema naturale e diventa modulare, grazie proprio alla cover magnetica e alla tastiera esterna.
Tutt'altro che un concept
Realizzare un dispositivo bello potrebbe risultare semplice, alla portata di tanti con i giusto componenti, ma ciò che sorprende qui è la riuscita generale di questo Yoga Book 9i, bello e concreto. A testimoniarlo c’è un piccolo sticker posizionato nella parte inferiore, è quello di Intel Evo, certificazione che il chipmaker rilascia solo per alcuni portatili che rispondono a determinati requisiti. Tra questi l’autonomia, le dimensioni contenute, le prestazioni, la reattività, connessioni rapide (come WiFi 6 e USB-C) e display ad alta risoluzione.
L’implementazione di un secondo schermo non ha frenato Lenovo dal realizzare una macchina stabile e veloce, integrando di fatto l’ultimo processore Intel Core i7 1355U a basso consumo. Nello specifico una CPU con 10 core che può contare su 8 core ad alta efficienza energetica e 2 core performance capaci di spingersi fino ai 5 GHz.
Insomma la potenza non manca quando serve, nei limiti della piattaforma naturalmente.
Il software che fa la differenza
Tutto molto bello, ma come gira? Forzare un simile design su Windows 11 è un rischio, diciamolo chiaramente. La gestione di un secondo display non è semplice e lo scivolone è dietro l’angolo, ma Lenovo ha lavorato bene sullo Yoga Book 9i e ideato una serie di gesture e tocchi che semplificano l’utilizzo combinato dei diversi elementi.
Ad esempio: basta toccare con 5 dita il display superiore perché si ampli l’area di lavoro anche su quello inferiore. Oppure, appoggiando 8 dita sul display in basso si attiva la tastiera digitale, con touchpad personalizzabile nelle dimensioni.
A questo si aggiunge la tastiera fisica che può essere utilizzata a distanza (è comunque connessa in bluetooth) oppure agganciata magneticamente alla parte inferiore. Può scorrere in due posizioni e aprire così all’utilizzo di widget aggiuntivi (personalizzabili) oppure ad una forma che ricorda quella dei normali portatili con tasti fisici e touchpad virtuale.
Unico nel suo genere
L'impressione che si ha, utilizzandolo, è che abbia avuto il giusto supporto, software e hardware per soddisfare le esigenze di chi punta su un prodotto così particolare. Yoga Book 9i ti cambia la prospettiva, è riuscito, a mio avviso, a modernizzare l'idea di portatile tradizionale senza togliere nulla.
Non è un portatile qualunque, ha un'identità ben precisa e il distintivo di innovatore cucito sulla scocca da Lenovo e Intel. Lui costa 2.699 euro sul sito ufficiale, un posizionamento alto che non stona con la sua unicità.