Lenovo Tab P12: ho scoperto (tardi) che i tablet non sono niente male

Chiamarlo tablet è quasi riduttivo, con un display da quasi 13 pollici, tastiera e penna ha ben altre ambizioni

di Gabriele Arestivo - 02/08/2023 14:57

Ognuno ha le proprie preferenze, io ad esempio non ho mai amato particolarmente i tablet perché li trovavo poco utili per le mie esigenze, soprattutto i primi Android che spesso erano poco più grandi degli smartphone. E quindi me ne sono semplicemente disinteressato.

Di recente è successo qualcosa che mi ha fatto cambiare idea. Lenovo mi ha dato la possibilità di provare il nuovo Tab P12 e ho accettato per due motivi: ero curioso di vedere cosa potesse fare un tablet moderno e questo ha penna e tastiera (opzionali ma per me "obbligatori"). 

Come l'ho integrato

Così sono settimane che è entrato a far parte del mio mondo e pian piano, devo ammettere, che si è guadagnato sempre più spazio. Mettiamo però subito in chiaro le cose: stiamo parlando di un tablet di fascia media, medio alta, e con cui si può fare quasi tutto. Il mio scetticismo per i modelli super economici infatti resta perché sono spesso limitati e non hanno nulla di davvero speciale.

Una delle particolarità del Tab P12 è che ha un display gigantesco da 12,7” ma non per questo è diventato un’alternativa al portatile, anzi, spesso è un suo prolungamento, ma vi spiego meglio più sotto. Poi mi sono reso conto che è entrato silenziosamente nella mia routine perché in grado di adattarsi a tutti i momenti della giornata, a differenza del portatile che in certi ambiti può essere un po’ invadente. Facciamo qualche esempio.

Scenario 1: svago

La sera, dopo cena, a volte stramazzo sul divano e ho solo voglia di vedere qualcosa e io preferisco i contenuti del web a quelli che mi propina la TV. Questo tablet ha due grandi vantaggi rispetto al portatile che uso per lavorare, non scalda e ha un’autonomia considerevolmente maggiore grazie alla sua batteria da 10.020 mAh e un chip poco energivoro. 

E poi io cucino, tanto: non sono un tipo da JustEat, così quando preparo mi dilungo, mi piace perdermi in qualche serie TV o film, me li godo in questi ritagli di tempo e di certo non ho voglia di piazzare vicino al cibo un portatile, rischiando di sporcare tastiera e altro. Il tablet si "mimetizza" meglio in cucina, naturalmente con la stand che fornisce maggior flessibilità. 

Scenario 2: produttività

Per lavoro poi è un tuttofare, un prolungamento del computer principale che uso in questo momento, lo Yoga Slim 7 ProX con cui faccio montaggio video, editing su Photoshop Beta di cui non posso più fare a meno, insomma una workstation mobile che non può e non potrà mai essere sostituita da un tablet Android. E va anche bene così, perché ad ogni dispositivo il suo, ma se puoi condividere gli sforzi ancora meglio. 

Una delle cose che volevo provare è già preinstallata sul Tab P12 e si chiama FreeStyle, una sorta di ponte tra dispositivi che mi permette di collegare tablet e portatile così da sfruttare entrambi gli schermi, spostare file e altro ancora. Sul tablet, ad esempio, ritocco più velocemente le immagini su Lightroom e con la penna ti puoi sbizzarrire. 

Scenario 3: "in giro"

Lui pesa 615 grammi e quando ho qualche appuntamento non ci penso su nemmeno un attimo, lo preferisco al portatile per i motivi più ovvi: autonomia super, penna per prendere gli appunti agli incontri (perché mi piace scrivere così in certe situazioni) nessuna ventola, rumore, calore. Ci sono tantissime piattaforme con cui è possibile scrivere, Lenovo ne ha una preinstallata molto completa che si chiama Nebo. Tra le altre cose ha anche un simpatico (e preciso) strumento per trasformare il testo scritto a mano in digitale. Comodo. 

Videochiamate di qualità, altro punto a favore. Per quanto ci sia una fotocamera posteriore la più importante sta davanti ed è una 13MP che ti permette di registrare video in 4K e avere così la massima qualità possibile nelle riunioni digitali. Non è una cosa da poco e, per quanto possano farlo anche gli smartphone, non sempre si ha una base di appoggio e l’autonomia necessaria, visto che le videochiamate stressano tantissimo i telefoni. 

Conclusioni

Se mi sono ricreduto sui tablet è perché ho la fortuna di avere a disposizione qualcosa di completo, che non mi fa rimpiangere il portatile per le task più semplici, che poi sono anche quelle più frequenti. Questo è possibile solo grazie alle dimensioni generose, la tastiera ad esempio è quasi una full size e non ha niente a che vedere con quelle striminzite dei tablet da 10 pollici. Qui l’unica cosa che mi manca è la retroilluminazione. 

Ovviamente appena devo fare qualcosa di più complesso non ho alternative che passare su una piattaforma più potente, come quella dello Yoga Slim 7 ProX che sto utilizzando in questo momento. Ma più cose posso fare al fresco del chip MediaTek Dimensity 7050 e meglio è. Di sicuro non è un fulmine da primo della classe ma per tutte le cose che vi ho raccontato si è dimostrato all’altezza, al netto di qualche piccolo lag quando si passa da un’app all’altra. Niente di drammatico. 

Quindi il tablet nel 2023 ha senso? Si, assolutamente si, anche se costano qualcosa in più dei super economici, danno molte più soddisfazioni. Per qualcuno con meno esigenze di quante ne abbia io, una simile soluzione potrebbe tranquillamente diventare l’unica “portatile” da usare per navigare, guardare contenuti, giocare, scrivere e lavorarci senza troppi compromessi.