L’intelligenza artificiale è protagonista in tutti gli sport. Che si tratti di analisi delle prestazioni o degli allenamenti, di simulazioni o di previsioni strategiche, l’elaborazione del dato è ormai un aspetto imprescindibile nel mondo delle competizioni professionistiche.
Ci sono discipline nelle quali l’Ai può risultare persino decisiva. È il caso della Formula 1, un ambito che, oltre a vivere della normale competizione fra i suoi interpreti (i piloti), è legato a doppio filo a una seconda sfida, assai più tecnologica: quella fra i costruttori impegnati a progettare (in tempi strettissimi) il mezzo più competitivo o, più semplicemente, quello capace di adattarsi meglio alle variabili di gara.
Dal dato alla strategia in pista
Lo si capisce anche dalle immagini trasmesse in tv (confezionate da remoto nel gigantesco Media & Technology Center di Biggin Hill) che ci mostrano di continuo tecnici e ingegneri alle prese con dati di ogni tipo. I team di Formula 1 monitorano e incrociano migliaia di parametri per ogni vettura: dalla temperatura degli pneumatici al consumo di carburante, dalla velocità alle condizioni della pista. Dati che, grazie all’IA, vengono analizzati in pochi secondi e trasformati in decisioni strategiche basate su modelli predittivi. Suggerendo, ad esempio, qual è il momento ottimale per effettuare il cambio gomme.
L'intelligenza artificiale è fondamentale anche per simulare diversi scenari di gara. Gli ingegneri utilizzano modelli basati sull’apprendimento automatico per prevedere il comportamento delle vetture in diverse condizioni climatiche o per stimare le prestazioni delle auto in caso di variazioni nei parametri di gara. Questo è particolarmente utile per le decisioni di setup durante le prove libere o prima di una gara importante.
Un altro aspetto cruciale è la sicurezza: algoritmi ed elaborazioni intelligenti aiutano a rilevare situazioni di rischio e a prevenirle in anticipo. Avvisando, ad esempio, i piloti e i team di possibili guasti o deterioramenti di componenti chiave, così da scongiurare potenziali incidenti.
Oltre 1 milione di dati al secondo
L’elaborazione intelligente dei dati, ha spiegato Antonio d’Ortenzio, Senior Manager Solutions Architecture di Amazon Web Service (AWS) in occasione dell'evento Ferrari Finali Mondiali di Imola, ha trasformato radicalmente il modo in cui la F1 raccoglie, analizza e utilizza i dati durante le gare.
Con oltre 300 sensori installati su ciascuna vettura che generano fino a 1,1 milioni di punti dati al secondo, la F1 si affida a sistemi avanzati di calcolo per interpretare queste informazioni e prendere decisioni in tempo reale. Le tecnologie di High Performance Computing (HPC) e i modelli di machine learning, inoltre, consentono ai tecnici di elaborare simulazioni aerodinamiche con una velocità e precisione senza precedenti. Con un indubbio vantaggio a livello di costi (c’era un tempo in cui esisteva solo la galleria del vento) e un supporto concreto nel modo di progettare la vettura e la strategia di gara.
Se è vero che esiste un denominatore pressoché comune fra tutti i costruttori, che potremmo riassumere genericamente nella volontà di estrarre valore dal dato, non bisogna dimenticare che esistono anche declinazioni molto specifiche all'interno dei singoli team. Scuderia Ferrari, ad esempio, ha sviluppato un sensore virtuale di velocità basato proprio sull’intelligenza artificiale e sul machine learning, integrato con Amazon SageMaker, che consente un monitoraggio più accurato delle variabili di gara. L'obiettivo? Ridurre il peso delle vetture, fattore critico in uno sport dove anche pochi grammi possono fare la differenza.
Ma non solo. Anche al di fuori del mondo corse, i modelli di intelligenza artificiale possono migliorare la qualità del servizio, accelerando i tempi di configurazione e aumentando le vendite. La stessa Ferrari, ad esempio, ha sviluppato un configuratore di auto basato su Amazon Bedrock e Amazon Personalize che permette ai clienti di personalizzare ogni dettaglio della propria Ferrari, dai cerchi agli interni attraverso un’esperienza di personalizzazione immersiva.
Sempre più rilevante è infine il contributo offerto per migliorare l’esperienza dei fan. Si parte anche in questo caso dai dati (archiviati o in tempo reale) che vengono elaborati attraverso modelli complessi. Il risultato, spiega Amazon, si può vedere bene all'interno dei cosiddetti F1 Insights, il sistema di analisi che oggi permette agli spettatori di vivere le gare in modo decisamente più coinvolgente.
Utilizzando i dati cronometrici, ma anche quelli sulle prestazioni degli pneumatici, la power unit, la dinamica e l'ottimizzazione del veicolo ad esempio, la F1 è in grado di creare rappresentazioni visive che permettono ai fan di analizzare in maniera obiettiva le prestazioni di ogni team e di ogni pilota, ma anche le strategie e le tattiche che influiscono sul risultato finale delle gare.