Canan Dağdeviren, una ricercatrice del MIT Media Lab, nel 2015 ha perso una zia a causa di un tumore al seno aggressivo. In un momento di sofferenza acuta, ha avuto un’ispirazione: creare un reggiseno con uno scanner a ultrasuoni incorporato, in grado di esaminare il seno periodicamente e rilevare i tumori precocemente nei soggetti ad alto rischio.
Si tratta di una toppa flessibile a ultrasuoni che si inserisce nella coppa del reggiseno, tenuta in posizione da magneti. Il dispositivo è realizzato con una stampante 3D e ha una trama a nido d’ape che si adatta al seno in modo comodo e poco invasivo. Per ora funziona ancora collegato a un ecografo, ma l’obiettivo è di poter ricevere i dati che rileva in tempo reale su un’app da consultare con lo smartphone. Grazie allo scanner a ultrasuoni che incorpora, il dispositivo mostra l’immagine dell’intera mammella in sei posizioni diverse e da diverse angolazioni. In un test preliminare, pubblicato sulla rivista Science Advances, è stato in grado di rilevare una cisti di 0,3 centimetri nel seno di una donna di 71 anni, dimostrando di poter produrre immagini a una risoluzione più che soddisfacente.
Un’innovazione rivoluzionaria per la diagnosi precoce
Secondo Dağdeviren, questo dispositivo potrebbe salvare dodici milioni di vite all’anno e potrebbe essere utilizzato per controllare anche altre parti del corpo. Anche perché, come ci spiegano diversi studi, tumori di questo tipo nel 20-30% dei casi si sviluppano nel lasso di tempo che intercorre tra una mammografia e l’altra, e spesso sono più aggressivi.