Guardando al mondo della tecnologia, se si dovesse dar forma al concetto di resilienza, lo sguardo ricadrebbe su Huawei. Il colosso cinese, bloccato all’apice della sua corsa all’oro dal ban del governo Trump nel 2019, che l’ha di fatto inchiodata ai confini dell’industria della telefonia mobile dell’occidente, sta risalendo la china nonostante nuove minacce all’orizzonte da parte del governo a stelle e strisce. Senza dilungarci troppo sulla questione, è degli ultimi giorni la notizia dell'ennesimo ban USA ai danni di Huawei, che vieta a Intel e Qualcomm di vendere chip all’azienda cinese per i suoi notebook e smartphone.
I numeri non mentono
Tornando alla resilienza del brand, a dimostrarla non sono solo i numeri dell’ultimo trimestre del 2023 (utile netto a 13,9 miliardi di yuan, equivalenti a 1,9 miliardi di euro, +65% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), che sanciscono una sua rifioritura nel mondo consumer e una crescita nel settore del cloud computing. Ma anche la costanza mai perduta e una frizzante campagna marketing in Europa, a riprova delle intenzioni più che positive dell’azienda, che non ha perso la determinazione nonostante l’indebolimento post-ban. E di quanto i suoi dispositivi, rimanendo in ambito consumer, abbiano serie possibilità di tornare tra i principali attori del mercato occidentale.
Occhi puntati su Watch Fit 3
Tra gli ultimi annunciati c’è Watch Fit 3, uno smartwatch che a colpo d’occhio ricorda il rivale di Cupertino, ma che all’atto pratico se ne distanzia dignitosamente. Anche perché, diciamocelo, sul design di uno smartwatch non c'è tutto questo margine di manovra, e le somiglianze tra le proposte dei produttori, con un occhio rivolto ai più performanti in termini di numeri e prestazioni, sono più che plausibili. Sottilissimo e leggero (lo spessore non arriva a 10 mm e il peso è di 26 g), compatibile sia con Android, sia con iOS, l’ultimo arrivato di casa Huawei è a nostro avviso un prodotto davvero riuscito.
Design squadrato giovane e frizzantino - sobrio ma non banale -, ampia scelta di colorazioni e personalizzazioni, buona qualità costruttiva e interfaccia intuitiva. Per non parlare dell’ottima autonomia, prerogativa fondamentale nella scelta d’acquisto di questa categoria di dispositivi (si arriva fino a una settimana senza dover mai ricaricare) e dell’attenzione dall’azienda riposta sulle funzioni fitness e salute, migliorate rispetto al modello precedente. Su questo fronte c’è da sbizzarrirsi: lo smartwatch, in tandem con l’app proprietaria, funge come una sorta mini personal trainer virtuale (e portatile) e suggerisce più di 100 attività sportive diverse, aiutando nella gestione delle calorie per chi ha bisogno di rimettersi in forma grazie a un tracker integrato.
Rileva inoltre parametri vitali come la frequenza cardiaca (aritmie comprese) e il livello di ossigeno del sangue, senza la pretesa di sostituire un parere medico ma con una buona accuratezza grazie al sistema TruSeen aggiornato alla versione 5.5.
Anche il monitoraggio del sonno ci è sembrato migliorato rispetto alle versioni precedenti, con l’aggiunta della funzione “Consapevolezza della respirazione del sonno” che intercetta eventuali apnee notturne o alterazioni della respirazione. Per le donne, la funzione che tiene conto del ciclo mestruale e avvisa del suo imminente arrivo (o del periodo di ovulazione) è davvero utile.
Insomma, un pacchetto completo più che soddisfacente per un dispositivo da portare al polso, soprattutto considerando l’ottimo rapporto qualità-prezzo: Fit 3 è proposto a 159 euro nella versione con cinturino in nylon e fluoroelastomero, a 179,00 euro invece per la versione con cinturino in pelle, un listino molto competitivo considerando quanto messo sul piatto.
Matebook X Pro non scende a compromessi
Tra gli altri dispositivi da poco annunciati da Huawei, ce n’è un altro che spicca per il design, ma soprattutto per le prestazioni. Il nuovo Matebook X Pro è un laptop leggero – pesa meno di 1 kg – e sottile (13,5 mm), ma non per questo non potente: a muoverlo è il potente chip Intel Core Ultra 9. E a proposito di Intel, il Matebook X Pro potrebbe essere l’ultimo laptop con un processore del produttore americano, alla luce dei ban accennati in apertura.