Esplorare gli oceani senza limiti: ecco come Vanguard cambierà la ricerca marina

L'azienda Deep sta costruendo il primo habitat sottomarino per missioni scientifiche a lungo termine. Un progetto rivoluzionario che punta a una presenza umana stabile negli oceani entro il 2030

di Redazione - 19/03/2025 11:56

L’oceano copre oltre il 70% della superficie del pianeta, eppure ne conosciamo appena una frazione. Per cambiare questo paradigma, Deep sta sviluppando un habitat sottomarino progettato per consentire agli scienziati di vivere e lavorare fino a 200 metri di profondità per periodi prolungati. Vanguard, questo il nome del progetto, è solo il primo passo verso Sentinel, un sistema modulare più complesso ed esteso che potrebbe garantire una presenza umana stabile negli oceani entro il 2030.

Per preservare gli oceani, secondo l'azienda, bisogna capirli: un ecosistema così fondante per la vita del pianeta non può rimanere sconosciuto. Attraverso la tecnologia, gli scienziati potranno così operare in profondità per lunghi periodi di tempo e giungere a una maggior conoscenza e comprensione di questo ambiente.

La zona epipelagica del mare, il cui limite inferiore è il punto più profondo in cui penetra la luce solare, così da garantire la fotosintesi, è infatti la culla del 90% della vita marina. Il progetto, come si legge sul sito ufficiale di Deep, permetterebbe di esplorare in modo puntuale questa parte dell’oceano nella sua interezza, senza limitarsi a incursioni dalla superficie come avviene attualmente.

Tecnologia avanzata e struttura modulare

Vanguard è un modulo pressurizzato e trasportabile, grande quanto un container, in grado di ospitare tre persone per una settimana. Il suo design sarà il modello sperimentale per Sentinel, la cui configurazione prevedrà diversi moduli da sei persone ciascuno, con camere da letto e bagni privati, oltre a laboratori avanzati per analisi genetiche e altre ricerche direttamente sul fondale. Sarà quindi possibile effettuare studi sul campo senza dover trasportare i campioni in superficie, riducendo i tempi e migliorando l’accuratezza delle analisi.

Dal punto di vista energetico, gli habitat potranno essere alimentati tramite tre modalità: connessione via cavo alla rete elettrica costiera, approvvigionamento da impianti galleggianti di energia rinnovabile con celle a combustibile, oppure un sistema di batterie sottomarine ricaricabili distribuite tramite cavi. I gas respirabili saranno immagazzinati in serbatoi esterni, con una miscela di ossigeno ed elio calibrata in base alla profondità.

Prossimi passi e obiettivi futuri

Attualmente, i componenti di Vanguard sono in fase di produzione e test nel Regno Unito. L’habitat verrà prima assemblato e collaudato a terra, poi immerso progressivamente fino al test finale sul fondale. Il lancio è previsto per il 2025. Sentinel, invece, sarà operativo nel 2027, con l’obiettivo di creare una presenza umana stabile negli oceani entro il 2030.

Sul fronte della sicurezza, Vanguard e Sentinel disporranno di un sistema di supporto vitale autonomo per 96 ore in caso di emergenza, garantendo la protezione dell’equipaggio anche in condizioni critiche.