Sopra le righe, eccessive, ridicole. Ma anche avveniristiche, geniali e potenzialmente rivoluzionarie. Delle Dyson Zone, cuffie wireless over-ear che sanciscono l'ingresso del colosso britannico nel settore dell'audio e segnano la nascita di una nuova categoria di prodotto, essendo le prime al mondo ad avere un purificatore d'aria integrato, ne hanno dette e scritte di tutti i colori nei mesi successivi l'annuncio ufficiale dello scorso anno.
E adesso che arrivano in Italia - al prezzo stellare di 899 euro - abbiamo avuto l'occasione di interagirci per la prima volta. Ecco com'è andata.
Particolarissime
Il design è talmente inedito per il settore (ma non per la cinematografia) che difficilmente potrà scansare nette polarizzazioni di pensiero: le Zone sembrano provenire da un futuro distopico post-apocalittico, complice la visiera, rimovibile e non a contatto diretto con il viso, che funge da vera e propria mascherina 4.0. La sua funzione è infatti quella di indirizzare verso naso e bocca l'aria aspirata e purificata dal sistema di filtraggio integrato nei padiglioni auricolari. Quest'ultimo è la versione miniaturizzata e riprogettata ad hoc dei sistemi di aspirazione e filtrazione alla base di numerosi dispositivi del marchio.
Il sistema di purificazione dell'aria
All'interno dei padiglioni si trovano filtri elettrostatici a carica negativa capaci di attirare le particelle presenti nell'aria assorbita dai motori (i più piccoli mai realizzati da Dyson), che viene poi ripulita da uno strato di carboni attivi arricchiti di potassio. Una volta purificata, l'aria viene spinta verso la visiera dal compressore che ne aumenta la pressione e viene infine emessa dai suoi condotti. Stando alle dichiarazioni del produttore, i filtri sarebbero in grado di catturare il 99% delle microparticelle inquinanti (fino a 0,1 micron), come batteri, polvere e pollini, ma anche il particolato e i gas nocivi tipicamente associati all'inquinamento urbano, tra cui NO2 e SO2.
Nel corso della nostra prova, durata una manciata di minuti, abbiamo notato che la brezza salubre che fuoriesce dalla visiera è piacevole e potrebbe potenzialmente rivelarsi un toccasana in ambienti molto inquinati, opprimenti o maleodoranti. Detto ciò, il dispositivo è "importante" dal punto di vista del design e dell'ingombro e forse non tutti sarebbero disposti a indossarlo nella quotidianità.
Come suonano
Una volta rimossa la visiera, ci si ritrova addosso un paio di cuffie over-ear piuttosto valide dal punto di vista prestazionale. A primo impatto la qualità dell'audio ci è sembrata buona: la gamma di frequenze è ampia (vanno da 6 Hz a 21 kHz) con bassi, medi e alti bilanciati, la distorsione del suono è ridotta e il sistema di cancellazione attiva del rumore, che sfrutta 8 degli 11 microfoni di cui è dotato il dispositivo, fa molto bene il suo lavoro anche negli ambienti più affollati.
Nonostante il peso elevato - le Zone pesano poco più di 600 grammi, circa il doppio delle Apple AirPods Max - risultano piuttosto comode da indossare, complici i cuscinetti angolati che si modellano facilmente intorno all'orecchio e un archetto ergonomico.
Autonomia e funzioni dell'App
L'autonomia dichiarata dal produttore è di 50 ore consecutive in sola modalità riproduzione musicale, che scende a quattro quando l'ascolto è accompagnato dal sistema di purificazione attivato. Una ricarica completa, invece, richiede circa tre ore. Per testare la veridicità delle informazioni comunicate da Dyson, però, bisognerà provare le Zone nella quotidianità.
Con l'App MyDyson, tra le altre cose, è possibile regolare la velocità del flusso d'aria e la modalità di cancellazione del rumore, ma anche adattare l'equalizzazione dell'audio in base alle proprie esigenze. Inoltre, è possibile monitorare l'indice di qualità dell'aria e il rumore ambientale della città in cui ci si trova, che vengono rilevati da un sensore integrato nelle cuffie.
@typo_ita Le nuove Dyson Zone sono assurde 💣 #dyson #dysonzone #cuffie #audio ♬ Natural Emotions