Nel bel mezzo di un’emergenza, come una rapina, immaginate di ricevere l’aiuto tempestivo di un drone, ancor prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Non è ancora realtà, ma Brinc, una startup di Seattle, ci sta lavorando con Responder, un drone quadcopter progettato per supportare polizia, vigili del fuoco e servizi di primo soccorso.
Responder è una sorta di volante-velivolo: è equipaggiato con luci lampeggianti, una sirena, telecamere ottiche con zoom 40x, termocamera, un riflettore, un sistema di comunicazione bidirezionale che include un altoparlante e un microfono e un sistema di carico con cui può trasportare e "sganciare" dispositivi salvavita come salvagenti, defibrillatori, farmaci specifici e autoiniettori per reazioni allergiche.
Il progetto prevede che le città ospitino diversi droni Responder in punti strategici, ognuno con la propria base di ricarica. Come funziona? Quando il numero per le emergenze riceve una chiamata, il centralinista può inviare il drone più vicino al luogo dell’incidente che intervenga prima ancora di un'unità umana.
Secondo la startup, il drone è in grado di decollare in meno di cinque secondi e inviare immagini in tempo reale al servizio di emergenza tramite 4G. Queste immagini vengono visualizzate su un browser specifico, permettendo un intervento più rapido ed efficiente. In circa 70 secondi, il drone giungerebbe sul luogo dell’emergenza, permettendo agli operatori di comunicare direttamente con le persone coinvolte tramite il sistema di comunicazione bidirezionale.
Con un’autonomia di volo di 42 minuti per carica, Responder può operare sia autonomamente che sotto controllo remoto. La startup è attualmente in trattative con enti commerciali e municipali per attivare questo servizio, che potrebbe rappresentare un enorme cambiamento in caso di emergenza.