Negli ultimi anni, il mercato dei dispositivi tecnologici ricondizionati ha conosciuto una crescita significativa, diventando una delle aree più dinamiche dell'elettronica di consumo. A spingere i consumatori ad acquistare prodotti che hanno già vissuto una “prima vita” ci sono ovviamente ragioni di convenienza economica ma anche una maggiore consapevolezza sui temi ambientali e la crescente disponibilità di programmi di certificazione del ricondizionamento, promossi sia dagli stessi produttori che da aziende terze specializzate.
Secondo dati recenti (MarkWide Research - 2023), il mercato globale dell'elettronica ricondizionata vale 48,29 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 10% e una previsione al raddoppio (94,10 miliardi di dollari) entro il 2030. A dominare il mercato è soprattutto il segmento degli smartphone ricondizionati, seguito da laptop, tablet e console di gioco.
Il ricondizionato è un'opportunità per 7 italiani su 10
La situazione italiana è ben fotografata da uno studio condotto su un campione rappresentativo di 1000 persone da BVA Doxa per Swappie, azienda europea specializzata nell'acquisto, ricondizionamento e vendita di iPhone, che evidenzia un dato su tutti: ad oggi, il 74% degli italiani acquista prodotti ricondizionati, con una percentuale ancora più alta tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. In particolare, il 46% degli italiani preferisce smartphone ricondizionati, seguiti dagli elettrodomestici con il 28% e dai computer fissi o portatili con il 27%. Altri prodotti ricondizionati scelti includono accessori (21%), tablet (18%), smartwatch e fotocamere (entrambi al 12%).
Il prezzo è uno dei principali fattori che spingono i consumatori a scegliere prodotti ricondizionati. Del resto, come è facile notare da semplici comparative, un dispositivo usato e rigenerato in modo appropriato può arrivare a costare fino a meno della metà rispetto al nuovo.
Il 48% degli italiani afferma che il prezzo più conveniente rispetto al nuovo è il fattore più importante, soprattutto per il target da 45 a 64 anni, seguono la funzionalità del prodotto (39%) e la garanzia minima di un anno (35%). Per i più giovani, anche le condizioni estetiche del dispositivo sono rilevanti.
Una scelta che ripaga un desiderio di maggiore sostenibilità
I benefici a livello di impatto ambientale rappresentano l'altra grande leva motivazionale a sostegno di questo mercato. Su questo fronte pesa l'attenzione crescente verso i principi dell'economia circolare e la consapevolezza sulle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti elettronici: nei prossimi 5 anni, avvertono le Nazioni Unite, i cosiddetti e-waste cresceranno a un ritmo di oltre il 32%, raggiungendo 82 milioni di tonnellate entro il 2030.
In un contesto di questo tipo, è facile comprendere perché l'83% degli intervistati consideri la sostenibilità un aspetto rilevante durante l'acquisto, con una percentuale che sfiora la totalità del campione se si considera solamente il target femminile. La responsabilità verso l'ambiente – continua la ricerca – si esprime spesso nei comportamenti d’acquisto e nei piccoli gesti quotidiani (41%), ad esempio spegnere le luci quando non sono necessarie (68%) o disattivare i dispositivi elettronici anziché lasciarli in standby scollegandoli fisicamente dalla corrente (rispettivamente 33%).
Ma c'è di più. Secondo la ricerca, oltre 7 persone su 10 sono disposte a a pagare di più per un prodotto ecocompatibile. In particolare, la propensione a spendere di più si aggira intorno ai 10-20 euro in più, con una maggiore inclinazione tra i consumatori più maturi (45-64 anni).