Come l'intelligenza artificiale ha già cambiato il nostro modo di lavorare e creare contenuti

L'ascesa dell'IA è rapida e il suo passaggio dal cloud al locale, come dimostrano gli ultimi PC AI in circolazione, è ciò che fa davvero la differenza

di Redazione - 22/01/2024 11:03

Bill Gates ha dichiarato in questi giorni che l'intelligenza artificiale cambierà le nostre vite nei prossimi cinque anni, mentre il Fondo Monetario Internazionale ha affermato che circa il 40% dei posti di lavoro in tutto il mondo potrebbe essere interessato dall'ascesa dell'IA. Non stiamo parlando di macchine che prenderanno il sopravvento e distruggeranno la Terra, ma di un passaggio epocale, come già avvenuto in passato con l'invenzione delle automobili, dei macchinari agricoli e di Internet. 

La vera domanda è: come possiamo domare l'IA e sfruttare la situazione?

L'ascesa dell'IA è rapida, forse più rapida di altri passaggi epocali e in parte spaventa per questo. Si fatica a stare dietro le novità che prendono piede in ogni settore, ma la chiave per cavalcare la sua onda non è conoscerne le infinite diramazioni, bensì concentrarsi sulla propria sfera d'interesse e studiare gli strumenti d'intelligenza artificiale che stanno nascendo.

A nostro avviso bisogna anche diffidare da chi, in questo momento, sventola facili guadagni e successo con un click. Nessuno ha inventato la macchina fabbrica soldi, l'IA è "solo" un'arma in più da poter utilizzare per raggiungere i propri scopi più rapidamente, meglio e senza dover necessariamente contare su qualcun altro. Nel nostro caso, ad esempio, è come se nel team si fosse aggiunto un elemento in più, un assistente tuttofare capace di ottimizzare tanti processi. 

Non basta solo il cloud

OpenAI ha aperto la strada con ChatGpt, ormai sempre più diffuso e facile da interpellare tramite il web, l'applicazione, l'integrazione in Copilot sui nuovi computer Windows 11. Ma non tutto può essere destinato alle piattaforme cloud, che da un lato offrono la comodità di un servizio "on-demand" e dall'altro limitano l'esperienza alla necessità di una connessione di rete. 

Di potenza di elaborazione ne abbiamo a sufficienza intorno a noi: nell'ultima decade i produttori di componenti hardware hanno spinto al massimo l'acceleratore e adesso ci ritroviamo computer e smartphone capaci di reggere anche le task più complesse, come quelle richieste dall'IA. 

Un computer moderno per domarli tutti

Naturalmente bisogna fare delle distinzioni, perché non basta avere un "processore veloce" o tanta memoria per esser pronti a questa sfida. Servono specifici strumenti capaci di sfruttare al massimo i nuovi strumenti IA in circolazione; pensiamo, ad esempio, alle schede grafiche di nuova generazione che fanno proprio dell'intelligenza artificiale l'asso nella manica che moltiplica i vantaggi. 

Avere quindi a disposizione uno dei portatili più potenti in circolazione, come il Rog Zephyrus Duo 16 (2023), con le ambitissime CPU AMD Ryzen 9 7945HX e GPU Nvidia GeForce RTX 4090 laptop, offre la giusta base per potersi divertire, sperimentare e produrre ad un livello tutto nuovo. 

Tre casi di utilizzo reali nella mia quotidianità

Dal cloud al locale, grazie a nuovi strumenti software come Stable Diffusion Turbo e la potente scheda grafica, siamo adesso in grado di sfruttare l'intelligenza artificiale generativa direttamente sul proprio computer, e istantaneamente. Ciò significa creare immagini in tempo reale, senza attese, un modellamento continuo ad ogni parola che si aggiunge nel prompt e capacità di calcolo affidata all'hardware del proprio PC (che ovviamente deve avere certi requisiti). 

Tutto cambia anche nel gioco, con le impostazioni grafiche al massimo e le tecnologie di AI di generazione dei frame e dei riflessi (come il DLSS 3.5 e il ray-tracing) che catapultano in un gameplay molto più realistico e reattivo, senza compromessi. Giocare con un titolo AAA in 4K ad oltre 200 frame su un portatile non ci era mai capitato. 

E poi c'è il lavoro, che per noi significa ore e ore passate a lavorare su flussi video 4K e animazioni, con un doppio vantaggio: da un lato i tempi di rendering e le attese si riducono drasticamente, dall'altro c'è anche il secondo display da cui sarà difficile staccarsi perché diventa un supporto fondamentale. Comodissimo, ad esempio su Adobe Premiere Pro, spostare sul secondo display touch la timeline, così da averla sotto controllo diretto e guadagnare automaticamente più spazio sul pannello principale. 

Articolo realizzato in collaborazione con Nvidia