Gli smartphone sono sempre più spesso considerati delle fotocamere portatili, d'altronde la tecnologia ha fatto passi da gigante, seppure esistano dei limiti fisici oggettivi difficili da superare. La domanda adesso è la seguente: come si può andare oltre? Honor ha recentemente fornito una risposta, stringendo una collaborazione con il rinomato studio parigino Harcourt che punta ad elevare ulteriormente la qualità fotografica dei suoi dispositivi mobili.
Questa partnership ha permesso di addestrare un modello di intelligenza artificiale (AI) utilizzando centinaia di migliaia di ritratti con licenza dallo studio Harcourt. Il risultato di questo sforzo è stato integrato nella nuova serie Honor 200, dotata di una fotocamera Sony da 50 MP dedicata ai ritratti e un altro sensore da 50 MP per la fotocamera principale.
I ritratti AI
Quando si scatta un ritratto con Honor 200 e 200 Pro, entrambi i sensori vengono utilizzati simultaneamente per creare uno scatto "stereo". Questo permette di separare il soggetto dallo sfondo con estrema precisione, mentre l'intelligenza artificiale aggiunge dettagli e crea un effetto sfocato che conferisce alle foto un aspetto professionale. La tecnologia AI, allenata con i ritratti dello studio Harcourt, migliora ulteriormente le immagini riproducendo le caratteristiche di luce, contrasto e bilanciamento tipiche dei set fotografici di Harcourt, inclusi i classici ritratti in bianco e nero.
Il futuro della fotografia mobile
Questa innovazione dimostra che, sebbene i progressi hardware siano ormai un po' più lenti, il futuro della fotografia mobile sarà sempre più dominato dall'intelligenza artificiale e dal machine learning. Le nuove soluzioni tecnologiche continueranno a migliorare le nostre foto, affidandosi meno ai miglioramenti puramente fisici e più alle capacità avanzate dell'AI.