Viaggiare in aereo è diventato un lusso non più concesso a tutti, vista l’impennata dei costi dei biglietti registrata progressivamente nel periodo post-pandemico: nella prima metà dell’anno, stando a un’inchiesta del Corriere della Sera, l’incremento è stato del 47,5% (+52% a giugno), mentre a maggio l'Istat ha registrato un aumento del prezzo medio delle tratte del 40% su base annua.
È per questo motivo che Benedetto Mineo, il Garante per la sorveglianza dei prezzi (Mr Prezzi), è intervenuto su indicazione del ministro Urso richiamando all’ordine le principali compagnie aeree. A ITA, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easy Jet, Neos e Wizz Air sono stati dati dieci giorni di tempo per fornire spiegazioni sulla situazione in vista della riunione della Commissione per il monitoraggio dei prezzi del prossimo 20 luglio. Nel mirino sono finite, nello specifico, alcune tratte che collegano Roma e Milano con Venezia, Palermo, Catania e Cagliari.
Le possibili ragioni dell'aumento
A far emergere il sospetto di anomalie è stato il calo del costo del carburante registrato nel periodo in analisi (-22%), che non ha però affatto trascinato con sé le tariffe (al contrario). Come motivano le compagnie aeree, quest’incongruenza sarebbe stata determinata dall’acquisto del cherosene avvenuto in tempi precedenti al periodo di ribassi. Non solo: il costo dei biglietti sarebbe lievitato per altri fattori, tra cui un’offerta nettamente inferiore alla domanda, l’inflazione, la carenza di personale (con conseguente rimodellamento dei contratti) e il ritardo nelle consegne di nuovi velivoli.
Per avere risposte certe bisognerà tuttavia attendere la riunione del 20 luglio.
@typo_ita Perché volare in aereo oggi costa così tanto? ✈️ #voli #aereo ♬ Cake - Soft boy