Tante delle domande che ci avete fatto nel video del nostro ultimo viaggio in elettrico riguardavano il tempo di ricarica. Dubbi del tutto legittimi perché non tutte le auto elettriche supportano la ricarica ultra fast e la tecnologia si sta evolvendo di anno in anno, con tempi alla colonnina che variano molto
Per rispondere ai quesiti sul tempo vi raccontiamo una giornata particolare affrontata proprio con un mezzo elettrico, la Polestar 2.
Il nostro viaggio
Partenza da Milano alle 7.20 del mattino con il 100%, dopo 220 km e 2 ore e mezza siamo arrivati a destinazione in fiera a Bologna per seguire E-Charge. Poi Verona per "giocare" un po' con il Cybertruck, con altri 144 km percorsi a 130 km/h di andatura fissa. A questo punto, con il livello di carica al 12% ci serviva un pitstop. Direttamente da Google Maps, integrato nell'auto, abbiamo scelto così una colonnina ultra fast sul nostro percorso a Peschiera (VR).
Quasi nessun produttore riesce infatti a garantire più di 500 km continuativi in autostrada, per quanto la tecnologia stia facendo passi da gigante e le batterie migliorano di anno in anno. Nio, ad esempio, ha da poco svelato il nuovo pacco batteria allo stato semi solido capace di spingere una ET7 per oltre mille chilometri (a circa 90 km/h di media). In futuro vedremo sempre più soluzioni simili.
La ricarica rapida cambia l'esperienza
La nostra sosta è così durata poco, solo 12 minuti al massimo della velocità. Polestar 2, come tante altre auto elettriche di fascia alta, supporta la ricarica in corrente alternata (DC) a potenze elevate. In questo caso abbiamo subito toccato i 205-206 kW, grazie anche ad una colonnina ultra fast capace di supportare fino a 300 kW.
Così, abbiamo continuato il viaggio: altri 126 km e arrivo a Milano con il 12% di carica residua. Viaggiare si può, soprattutto in Nord Italia dove l'infrastruttura comincia ad essere adeguata in rapporto al numero di auto elettriche in circolazione, soprattutto in autostrada. La ricarica rapida taglia così i tempi e rende tutto più semplice.