L'innovazione del trasporto merci marittimo passa dalla tecnologia, ma in futuro potrebbe attingere sempre di più ai modelli del passato per esigenze ambientali ed economiche.
La nave cargo Pyxis Ocean, salpata al largo della Cina verso il Brasile lo scorso agosto per un test sperimentale, ne è un esempio. Con due imponenti vele tecnologiche sul ponte, chiamate WindWings e alte 37,5 metri, l'imbarcazione (progettata da BAR Technologies, prodotta da Yara Marine Technologies con Mitsubishi Corporation e noleggiata da Cargill, multinazionale americana attiva nel settore alimentare) ha completato un viaggio inaugurale di sei mesi attraverso gli oceani del mondo spinta dal vento, oltre che dal carburante. Una dimostrazione di come la propulsione eolica possa tornare centrale nei sistemi di navigazione per ridurre l'impatto ambientale delle grosse navi mercantili. Secondo la CNN, l'industria navale produce ogni anno oltre un miliardo di tonnellate di CO2, equivalenti a circa il 3% delle emissioni globali causate dall’uomo.
Il progetto WindWings è cofinanziato dall'Unione Europea all'interno dell'iniziativa Check Horizon 2020 e ha prodotti buoni risultati nel corso dell'esperimento: le vele hanno dimostrato di poter portare a un risparmio pari a 3 tonnellate di diesel al giorno (1,5 tonnellate per ala), il 14% in meno rispetto alla navigazione tradizionale. Che si traduce in un risparmio di combustibile di circa 800 dollari per tonnellata, la conditio sine qua non, secondo gli esperti, affinché le tecnologie assistite dal vento si diffondano su larga scala.
Ad oggi sono una ventina le navi commerciali dotate di questa tecnologia, ma l’esito positivo del test con la Pyxis Ocean apre potenzialmente la strada a un’adozione su larga scala, nonostante necessiti ancora di ulteriori adattamenti per le navi portacontainer più grandi.