I robottini di Uber Eats invadono le strade d'America. Dopo circa un anno di sperimentazione a Los Angeles, Uber rimpinguerà il suo plotone di robot per la consegna del cibo da asporto e generi alimentari con 2.000 nuove unità, che approderanno in diverse città statunitensi tra la fine del 2023 e il 2024. Se fino a poco tempo fa i ristoranti aderenti all'iniziativa ammontavano a circa 200, con il nuovo piano di espansione la rete si amplierà verosimilmente in modo significativo.
Come funzionano i robot
I piccoli "rider robotici" di Uber Eats si spostano su quattro ruote in completa autonomia in quanto dotati di tecnologie di guida autonoma di quarto livello che non rendono necessario l'intervento umano. Con una sola carica possono operare per un'intera giornata di lavoro trasportando fino a 23 kg di carico e raggiungendo una velocità massima di 11 km/h.
Una volta effettuato l'ordine tramite app, i clienti potranno monitorare l'itinerario dei robot fino al loro arrivo a destinazione, proprio come avviene con i rider in carne ed ossa. Il vano contenente l'ordine viene quindi sbloccato con lo smartphone in un paio di semplici passaggi e ritirato dall'utente.
L'Intelligenza Artificiale fa da guida
L'armonica combinazione di funzionalità ed efficienza dei rider-robot è spinta, ancora una volta, dall'Intelligenza Artificiale. A raccontarlo è Ali Kashani, fondatore e CEO di Serve Robotics (partner di Uber nel progetto), che sul blog ufficiale dell'azienda ha spiegato come l'AI permetta ai robot di spostarsi agilmente e in piena sicurezza per le città, aiutandoli a riconoscere le aree in cui si muovono, scegliere il tragitto migliore, identificare ostacoli, persone o veicoli e addirittura prevenire possibili incidenti.