Sono tanti gli interrogativi sulle auto elettriche e sulla rete di ricarica, ma quali sono i tempi di attesa per un modello di ultima generazione e quanto costa un pieno di energia? Non esiste ovviamente una risposta univoca perché l'elettrico porta con sé diverse variabili e proprio questo fattore non aiuta a renderle più popolari. Proviamo a fare un po' di chiarezza.
Piattaforme e batterie
Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e le case automobilistiche fanno a gara per introdurre sul mercato le ultime piattaforme. Attualmente molti dei modelli in circolazione è basato su architettura a 400 volt, ma ci sono già alcune auto con piattaforma a 800 volt che permettono, tra le altre cose, una ricarica ancora più rapida del normale.
Cambia poi la chimica degli accumulatori: dalle più classiche agli ioni di litio (Li-ion) si sta passando adesso anche ad altre soluzioni con celle agli ioni di litio con elettrolita a base di fosfato di ferro-litio (LiFePO4). Tra queste le Blade Battery di BYD, secondo produttore al mondo. Potremmo poi citare numerose altre varianti che via via si stanno testando per aumentare la densità e migliorare tempi di ricarica e performance complessive, basti citare le attesissime batterie allo stato solido che si attendono già nei prossimi anni.
Il settore è in fermento e in breve tempo si fanno passi da gigante, si evolvono le piattaforme e cambiano gli accumulatori
Le colonnine che cambiano: evviva le HPC
Tra le evoluzioni più rapide bisogna considerare l'infrastruttura che in pochi anni è passata da poche migliaia di colonnine cittadine lente a una rete di punti, spesso anche molto rapidi, su strade e autostrade. La distribuzione è ancora disomogenea, con il Centro e il Nord Italia più battuti e poche alternative al Sud e nelle isole maggiori.
Ma gli operatori aumentano di numero, l'offerta è già piuttosto varia e la direzione sembra quella giusta, ma ci vorrà ancora qualche anno perché il pubblico più esigente possa ritenersi soddisfatto e ben comperto.
Nel nostro caso abbiamo utilizzato una velocissima colonnina HPC di Ewiva da 300 kW trovata in città a Bari, tuttavia la nostra auto non può sfruttare al massimo questa potenza visto che il suo limite in corrente alternata (DC) è di 150 kW.
La nostra prova con una Polestar 2
In questa nostra esperienza diretta ci siamo affidati ad una Polestar 2 Single Motor Long Range (2022) da 78 kWh, berlina di fascia medio alta che fa concorrenza diretta alla Tesla Model 3 con cui abbiamo percorso più di 2000 km in cinque giorni. Prima di ripartire alla volta di Milano l'abbiamo cronometrata.
Per passare dal 15 all'80 percento ci sono voluti 28 minuti, sotto un sole cocente ad oltre 32°C che di certo non aiutano lo scambio. Tradotto, significa aver aggiunto circa 300 km di autonomia alla nostra auto. Noi però siamo andati oltre e raggiunto il 90% in 38 minuti e poi ne sono serviti altri 4 per chiudere la ricarica al 94% (con 440 km di autonomia) e permetterci così di affrontare una prima tratta di oltre 320 km in tranquillità.
Quanto ci è costata la ricarica?
Districarsi nel mondo delle ricariche per auto elettriche non è semplicissimo e per questo motivo abbiamo in cantiere un contenuto ad hoc su questo tema. In questo caso, prima di partire abbiamo acquistato un pacchetto di 320 kWh con Enel X Way (a 0,30cent/kWh). Facendo due conti rapidi, i 60 kWh aggiunti in questa ricarica ci sono costati circa 18€.