Per la prima volta nella storia, un Boeing 787 di Virgin Atlantic ha affrontato un volo transatlantico alimentato unicamente da carburanti sostenibili (SAF, Sustainable Aviation Fuels). Si tratta di un volo dimostrativo da New York da Londra, con a bordo giornalisti e scienziati, oltre all'equipaggio, che aveva ottenuto in via eccezionale il nulla osta dalle autorità britanniche.
I due motori Rolls Royce Trent10000 del velivolo sono stati alimentati al 100% da carburanti ecologici a base di biomasse e residui organici. Ad oggi i cieli del mondo sono già attraversati da aerei commerciali alimentati in piccola parte anche da SAF, che vengono miscelati ancora con il cherosene e rappresentano meno dello 0,1% del carburante consumato nel settore. Ragion per cui il volo di Virgin Atlantic rappresenta un record per l'aviazione, non senza polemiche.
Cosa sono i SAF
I SAF sono combustibili liquidi classificabili in diverse tipologie: nel caso dei biocarburanti, si tratta di sostanze derivante da biomasse, grassi animali o vegetali e rifiuti organici. Il vantaggio della loro produzione è di poter prescindere dall'estrazione di idrocarburi dal sottosuolo e riuscire a riciclare composti organici già esistenti.
Sono considerati la "formula magica" per decarbonizzare il settore dell'aviazione civile nei prossimi anni, ma la loro produzione ha costi molto elevati e non è ancora attuabile su larga scala.
I detrattori
Per questo e per altri motivi, contro i SAF si sono scagliate diverse associazioni ambientaliste ed esperti del settore, che ritengono possano difficilmente rappresentare la svolta per il settore nel breve periodo: c'è chi sostiene che gli scarti vegetali impiegati per questi carburanti non siano disponibili in quantità sufficienti per avere impatti significativi, e chi pensa che quella di Virgin Atlantic sia un’astuta mossa di greenwashing in vista della Cop28 di Dubai dei prossimi giorni. Ma c'è anche chi è convinto che l’unico modo per ridurre drasticamente le emissioni del settore sia in primis ridimensionare la domanda, una visione piuttosto utopistica.
Verso la decarbonizzazione del settore
Eppure, il mondo dell’aviazione civile ha fissato l’obiettivo di zero emissioni di carbonio al 2050 in linea con le direttive UE, e l’Associazione internazionale del trasporto aereo (IATA) è convinta che i SAF possano contribuire per il 65% al raggiungimento di tale obiettivo.
Dal canto suo Richard Benson, a capo di Virgin Atlantic, si è detto “orgoglioso di essere a bordo di un volo che apre la strada alla decarbonizzazione del settore dell’aviazione”.