Volonaut Airbike: la moto volante è realtà, almeno in video

L'avveniristica moto volante di Tomasz Patan (Jetson One) promette viaggi a 200 km/h grazie a un motore a getto e materiali ultraleggeri stampati in 3D

di Redazione - 05/05/2025 10:56

Una moto volante da 32 chili, senza eliche visibili, che decolla verticalmente e promette di toccare i 200 km/h. No, non è un concept da fiera del futuro: si chiama Volonaut Airbike, è stata presentata ufficialmente il 1° maggio 2025, e dietro al progetto c’è Tomasz Patan, ingegnere e fondatore di Jetson, già noto per il velivolo personale Jetson ONE.

L’Airbike è un veicolo monoposto spinto da un sistema di propulsione jet compatto – presumibilmente un ducted fan o una microturbina – capace di garantire il decollo verticale senza il ricorso a eliche scoperte o ali. Un dettaglio che la distingue nettamente da altri velivoli VTOL (Vertical Take-Off and Landing) in fase di sviluppo. Volonaut ha diffuso un video in cui la moto sorvola a bassa quota una radura, guidata da Patan in persona, con tuta nera integrale. Immagini spettacolari, ma più promozionali che tecniche.

Ultra leggera, ma con molti punti interrogativi

Volonaut dichiara un peso sotto i 32 kg, ottenuto con l’uso estensivo di fibra di carbonio, struttura minimalista e componenti stampati in 3D. È circa sette volte più leggera di una moto tradizionale, un dato impressionante che però solleva dubbi sull’autonomia reale e sulla capacità di carico.

L’azienda afferma che la stabilità in volo è garantita da un sistema di bilanciamento automatico gestito da un computer di bordo, simile a quelli utilizzati nei droni commerciali, ma più avanzato. Nessuna informazione è stata invece fornita sul sistema di alimentazione, sulla rumorosità del motore o sulla durata di una singola sessione di volo, anche se alcune fonti non ufficiali parlano di un'autonomia massima di 20 minuti.

Più hype che sostanza, per ora

Il video pubblicato da Volonaut è diventato virale nel giro di poche ore, rilanciato da profili tech e creator specializzati. Ma il montaggio privo di audio originale e l’assenza di prove dimostrabili sul campo stanno generando scetticismo, anche tra gli appassionati. La strategia comunicativa ricorda quella delle startup deeptech in fase pre-prodotto: grande visibilità, pochi dettagli, nessuna informazione su tempistiche commerciali o prezzo.

Al momento, l’Airbike sembra più un dimostratore tecnologico – o un efficace strumento di raccolta fondi – che un veicolo destinato a entrare in produzione nel breve termine. Ma l’idea di una “superbike volante” a decollo verticale ha già attirato l’interesse del pubblico e degli investitori, segno che la mobilità aerea individuale continua a esercitare un certo fascino, anche quando resta ancorata più al marketing che all’ingegneria.