Dopo un caldissimo viaggio verso sud abbiamo deciso di ruotare la bussola e puntare verso nord-est per una nuova sfida: questa volta la protagonista assoluta della nostra avventura è la Hyundai Ioniq 6. La scelta non è casuale, si tratta infatti di una delle auto elettriche più all'avanguardia attualmente disponibili, grazie soprattutto alla piattaforma e-GMP da 800 volt e tutti i vantaggi che ne derivano come ricarica super rapida, vehicle-to-load e altro ancora.
La versione che abbiamo in prova è quella a trazione integrale AWD Dual Motor da 325 CV con cerchi da 20” e batteria da 77,4 kWh. Dunque tanta potenza e consumi ovviamente più alti rispetto alla variante single motor, ma capace in ogni caso di garantire circa 400 km reali in autostrada a velocità sostenuta. Come testarlo? Beh non c'è miglior modo di mettersi al volante e allacciare le cinture.
Pronti e via
Anche questa volta siamo in due con relativi bagagli, per i test a pieno carico dovremo convincere qualcuno a seguirci in queste traversate. Abbiamo ricaricato la nostra Ioniq 6 al massimo, al 100% e siamo partiti per le 10.45 circa del mattino, senza troppa fretta.
Il nostro obiettivo finale era l'IAA Mobility di Monaco da cui vi abbiamo raccontato alcune storie di mobilità qui e sui nostri canali social.
Adas tutti attivi, cruise control adattivo, line assist, la Ioniq 6 si dimostra, come atteso, precisa e dolce nelle accelerazioni e decelerazioni. Abbiamo mantenuto sin da subito una velocità di crociera di 130 km/h, quando possibile, ma dopo Brescia siamo comunque incappati in un po' di traffico che ci ha rallentati una mezzoretta.
La prima e unica sosta
Abbiamo scelto la Ioniq 6 perché speravamo ci potesse garantire un viaggio lungo con poche, pochissime soste e così è stato. L'unico stop previsto è stato infatti all'outlet del Brennero, a cavallo tra Italia e Austria, dove c'è una piccola stazione di ricarica Ionity, a 369 km circa di distanza dalla nostra partenza. Se la sosta deve essere una sola allora che sia rapida.
L'unico problema è la quota: questo posto si trova a 1.350 metri di quota e questo ci ha messi alla prova. Dopo un andamento lineare l'autonomia ha cominciato a scendere rapidamente nell'ultimo tratto, complice la risalita, e per questo ci siamo ritrovati a destinazione con solo l'8% di carica rimasta. Una gocciolina di sudore l'abbiamo vista, non vi nascondo, ma abbiamo deciso di fidarci della strumentazione e ci è andata bene.
La sosta è stata più lunga di quanto volessimo perché dopo 4 ore in auto avevamo bisogno di rifocillarci: l'auto è rimasta quindi in carica per circa 45 minuti in tutto e così siamo tornati al 98% di carica. Ben più di quanto ci servisse. Anche perché la Ioniq 6 vanta una ricarica rapidissima con picchi di 235 kW che abbiamo testimoniato.
Purtroppo resta solo per qualche minuto su questa soglia e poi scende inesorabilmente per preservare la batteria. In ogni caso sono serviti 17 minuti per passare dal 22% all'82%.
1° tappa: 369 km percorsi (dal 100% all'8%) e consumo medio di 18,7 kWh/100 km
In discesa un'altra storia
La seconda tratta è stata molto più corta e "semplice": dal Brennero bastano 190 km circa per ritrovarsi in centro a Monaco di Baviera e gran parte del tratto austriaco è in discesa. Tradotto: per un'auto elettrica significa consumi ridottissimi, anche perché in Austria il limite in autostrada e quasi sempre fissato sui 100 km/h.
2° tappa: 189 km percorsi (dal 98% al 70%) e consumo medio di 12,9 kWh/100 km
Siamo giunti a destinazione alle 18.45, otto ore tonde dopo, con il 70% di carica. Più di quanto avessimo prospettato ma il traffico e la sosta lunga hanno giocato il loro ruolo.
Nel viaggio di andata abbiamo quindi raccolto questi dati:
- 558 km percorsi in otto ore
- 94 kWh consumati per un costo di circa 34 euro (il nostro pacchetto prevede 1 kWh a 0,36 euro)
- 16,7 kWh/100 km di media
Ritorno serale più rapido
Dopo tre giorni passati tra le hall della fiera di Monaco ci siamo rimessi in viaggio per rientrare alla base e il nostro punto di partenza è stata un'altra stazione Ionity poco fuori la città bavarese, lungo l'autostrada che porta verso casa. Fatto il pieno di elettroni (98%) ci siamo rimessi in viaggio e questa volta il traffico ci ha graziato.
Per il ritorno abbiamo scelto di "osare" e provare a fermarci a Trento o addirittura ad Affi, così da stirare al massimo anche a questo giro il pacco batterie. Così è stato: i consumi si sono tenuti bassi per tutto il viaggio, complice la discesa dal Brennero che ha tenuto le medie sotto i 16 kWh/100 km.
1° tappa (ritorno): 374 km percorsi (dal 98% al 22%) e consumo medio di 15,85 kWh/100 km
Rapido rabocco ad Affi, nella stazione Ionity più grande d'Europa, e via verso casa, a Milano. Per qualche strano motivo la velocità di ricarica è stata un po' più bassa a questo giro: non siamo mai andati oltre i 170 kW. In ogni caso in 19 minuti siamo passati dal 22% al 74%, più ci quanto ci servisse.
Gli ultimi chilometri li abbiamo percorsi a velocità più sostenuta, complice la voglia di rientrare dopo tanti giorni di lavoro e le strade libere. Abbiamo spinto un po' di più sull'acceleratore (sempre nei limiti di sicurezza, ovviamente).
2° tappa (ritorno): 167 km percorsi (dal 74% al 33%) e consumo medio di 20 kWh/100 km
Al ritorno siamo stati molti più veloci e ci abbiamo messo due ore in meno dell'andata, ad una velocità media maggiore e con consumi leggermente superiori. Ecco un riassunto:
- 540 km percorsi in 6 ore
- 91 kWh consumati per un costo di circa 31 euro (il nostro pacchetto prevede 1 kWh a 0,36 euro)
- 17 kWh/100 km di media
Ioniq 6, perfetta compagna di viaggio
Poter viaggiare con questa auto è stato un privilegio: Hyundai ha lavorato benissimo sia sulla Ioniq 6, sia sulla "sorella" Ioniq 5 con cui condivide la piattaforma. Ma sulla 6 il piacere di guida è maggiore a mio avviso, complici le linee che fendono l'aria e un cx (coefficiente di resistenza aerodinamica) di 0,21 che è tra i più bassi in assoluto.
I Top
Sospensioni ben tarate, abitacolo insonorizzato e una progressione fluida, poco nervosa nonostante i tanti cavalli (ops, kilowatt) a disposizione.
Hyundai ha poi come asso nella manica gli ADAS, un ventaglio di soluzioni che aiutano attivamente il guidatore e che abbiamo utilizzato per tutto il viaggio. Dal Blind-Spot View Monitor che ci allerta di veicoli in prossimità e attiva sul display principale le telecamere posteriori quando si mette la freccia, allo smart cruise control con stop & go.
Precisissimo, va detto, il sistema di mantenimento della corsia che è affidabile e non ti fa ballare tra le linee come se fossi dentro un gigantesco "Pong" (cosa che a volte capita su altri modelli, anche di ultima generazione).
E poi ci sono i consumi, tendenzialmente bassi e qui esasperati da un viaggio "solo autostrada" che espone le elettriche al massimo sforzo. In città, di contro, arriva a toccare i 13 kWh/100 km, forse inediti per un'auto di questa categoria.
I Flop
Poche le lamentele a dire il vero, di sicuro Hyundai ha fatto un ottimo lavoro con il refresh del suo sistema di infotainment, ma c'è ancora un po' di strada da fare per raggiungere una piacevolezza d'uso piena. I controlli sono tanti e navigare a volte è complicato, macchinoso, una riorganizzazione sarebbe utile.
Ci è dispiaciuto dover collegare lo smartphone con il cavo, soprattutto su un'auto di questa fascia: Android Auto ed Apple CarPlay dovrebbero essere raggiungibili in wireless, senza scuse.
Infine i suoni, tanti, tantissimi, a volte troppi. Tengono in allerta il guidatore, questo è certo, ma possono diventare eccessivi e dare noia. Si possono disattivare, ma una volta spenta l'auto li ritroveremo nuovamente lì, pronti ad attenderci.
Quanto costa?
Ioniq 6 parte da 47.550 euro chiavi in mano, ovviamente nella sua configurazione base single motor con batteria da 53,3 kWh e cerchi da 18 pollici. La versione che abbiamo guidato noi parte invece da 62.450 euro, con la possibilità di scegliere i cerchi da 18 pollici (invece dei 20 pollici) e guadagnare ancor di più sull'autonomia.