Qualche settimana fa Greenpeace ha pubblicato un report piuttosto sconcertante: l’Italia è il quarto paese europeo per numero di voli di jet privati. Solo nel 2022 ne sono volati 55.627, in crescita del 61% rispetto all’anno precedente, che hanno rilasciato ben 266.100 tonnellate di CO2, pari alle emissioni medie prodotte da 50mila italiani in un anno.
La cosa più spiacevole è che i jet vengono usati per coprire tratte brevi: sempre lo scorso anno sono stati 16 i voli tra Verona e Brescia, circa 70 km di distanza, che hanno emesso 25 tonnellate di gas serra. Un viaggio in treno sulla stessa tratta ne avrebbe emessi 2 kg.
Mentre l’Europa sta cercando di prendere provvedimenti sul tema dell’aviazione privata, in Parlamento una proposta di legge sta facendo parlare di sé: arriva da Alleanza Verdi Sinistra e prevede alcuni piccoli accorgimenti per rendere meno inquinante il settore. Ad esempio il divieto di usare il jet se la tratta è coperta anche dal treno, ci si mette meno di quattro ore e ci sono almeno 6 collegamenti diretti in un giorno, un aumento delle tasse sul cherosene e sui velivoli privati e un’imposta da 400 euro a passeggero.