Domenica 28 maggio si è ufficialmente aperta la battaglia commerciale tra i colossi dell'aviazione Airbus e Boeing e la Comac (Commercial Aircraft Corporation of China), azienda cinese che ha costruito e consegnato il C919 che pochi giorni fa è decollato da Shanghai per il suo volo inaugurale con 130 persone a bordo.
Si tratta a tutti gli effetti del primo aereo commerciale cinese a solcare i cieli, un velivolo a corridoio singolo con 164 posti. Fino ad ora, tutte le compagnie del Paese avevano attinto ai classici modelli occidentali a cui siamo abituati. Un investimento di oltre 72 miliardi di dollari e dieci anni di lavoro hanno portato a questa evoluzione. La Cina voleva la sua indipendenza, ma l'ha raggiunta soltanto in parte.
Il cordone ombelicale con l'Occidente resta
Seppure si tratti di un velivolo cinese, gran parte della tecnologia a bordo è occidentale. Il Center for strategic & international studies ha indagato sulla componentistica e individuato 48 fornitori americani, 26 europei, 6 dell'Asia-Pacifico e 14 cinesi.
Che siano i motori Cfm Leap-1 realizzati da un consorzio franco-americano, la strumentazione statunitense (Honeywell, Parker Aerospace), gli pneumatici Michelin o il sistema anti ghiaccio tedesco (Liebherr), la dipendenza dall'occidente sembra più solida che mai.
Consuma più di tutti e non può volare da noi
Come detto in apertura, la competizione si farà più serrata adesso che sul mercato non comanda più il duo Airbus-Boeing, ma ci sono diversi fattori da considerare. Innanzitutto il listino: il C919 costa infatti circa 99 milioni di dollari, contro i 120 milioni di un Airbus A320neo e i 121,6 milioni di un Boeing 737 Max 8.
C'è quindi da aspettarsi un boom di Comac in Cina e in altri Paesi asiatici e africani, vista anche la capacità dichiarata di consegnare fino a 150 velivoli all'anno. Ma non potranno andare oltre: al momento, infatti, il C919 non può nemmeno sorvolare i cieli occidentali, perché le autorità regolatorie in Europa (Easa) e Stati Uniti (Faa) non hanno dato l'ok e non è affatto scontato che lo diano in futuro.
Uno dei fattori che potrebbe limitarli nel raggio d'azione sono anche i consumi, perché il C919 ha bisogno di 2,43 litri di carburante per far volare un sedile per 100 km, mentre la controparte Boeing (737 Max 8) ne richiede 1,94 e l'Airbus (A320neo) 1,89. In tempi di limitazioni ai voli e strette in favore di treni e soluzioni più green, non sarà certo un punto a favore.