Curiosando in rete ci siamo imbattuti in una rubrica in cui un lettore raccontava la sua esperienza dopo un giorno di utilizzo di un’auto elettrica. Il titolo, un po’ clickbait, recita: “Vi racconto la mia odissea a Milano con l’auto elettrica nuova di zecca”, e poi continua: “Un nostro lettore intenzionato a comprare una super car elettrica, dopo la giornata di prova, compra lo stesso modello d’auto, ma diesel”.
Questo signore, nella sua prima giornata di utilizzo, viaggiava da Modena alla provincia di Milano. Quando la carica residua segnava 150 km, l’utente è entrato in allarme perché, per sua ammissione, non sapeva fosse necessario scaricare alcune App per accedere all’infrastruttura di ricarica degli operatori. Tanto che è stato costretto a chiamare la casa produttrice BMW e raggiungere una loro concessionaria per ricaricare tra varie peripezie.
Adesso, di spunti di riflessione ce ne sono tanti e l’opinione di un cittadino che si approccia a questo mondo è sacrosanta, ed è evidente come sia necessaria maggiore informazione in un momento di transizione come quello attuale. Demonizzare l’elettrico, come d’altronde osannarlo, non è però utile a nessuno: si tratta di un fenomeno in espansione, ancora giovane sotto svariati punti di vista e quindi carente agli occhi dei meno pazienti. Voi che ne pensate?