Nel 2025 il primo test di un aereo ipersonico con motore a razzo a detonazione rotante

La nuova tecnologia rivoluzionerà il settore dell'aeronautica e quello aerospaziale, rendendo possibile voli a Mach 4 e oltre

di Gabriele Arestivo - 08/10/2024 15:31

Entro pochi anni potremmo trovarci a volare su velivoli ipersonici in grado di raggiungere velocità di Mach 4, ovvero circa 5.000 km/h. Un viaggio da Londra a Houston durerebbe così solo due ore. Ma come sarebbe possibile una rivoluzione del genere? Il segreto risiede in una tecnologia avanzatissima: il motore a razzo a detonazione rotante.

Si tratta di un'innovazione che non ha nulla a che vedere con le tradizionali turbine utilizzate negli attuali aerei di linea: anziché bruciare il carburante lentamente, questa tipologia di motore genera onde di detonazione che si propagano ciclicamente all'interno della camera di combustione, portando a una maggiore efficienza e riducendo al contempo la complessità e il numero di componenti mobili. Il motore, che potrebbe funzionare sia nello Spazio, sia in atmosfera, rivoluzionerebbe quindi l'intero settore dell'aviazione, comprese le esplorazioni spaziali.

Uno dei progetti più interessanti in fase di sviluppo è lo Stargazer M4 della startup americana Venus Aerospace. Il prototipo potrebbe essere in grado di raggiungere velocità di Mach 9 (oltre 11.000 km/h) e si ipotizza che possa effettuare il primo test su un drone senza equipaggio già nel 2025.

Un nuovo paradigma per il volo ipersonico

A differenza dei sistemi ipersonici attuali, basati su corpi plananti che accelerano a velocità supersoniche, il nuovo motore di Venus Aerospace, chiamato VDR2, sfrutta la tecnologia del ramjet e della detonazione rotante. Con l'aspetto di un tubo "vuoto", il VDR2 è progettato per tollerare temperature estreme grazie alla sua semplicità meccanica, essendo privo di parti mobili.

Il motore, dotato di tecnologia RDRE (Rotating Detonation Rocket Engine), è capace di generare una spinta efficiente a velocità ipersoniche, andando a ridurre significativamente la resistenza aerodinamica. Si prevede che questo sistema possa arrivare a sostenere voli a Mach 6, con altezze superiori ai 52.000 metri, offrendo un’efficienza del 15% superiore rispetto ai motori convenzionali.