Per il 79% degli italiani c’è una connessione diretta tra tutela dell’ecosistema e la qualità della vita delle persone. Tuttavia la crisi di fiducia è sempre più evidente: il 61% della popolazione si sta rassegnando infatti all'idea che la lotta al cambiamento climatico sarà persa, e cresce la consapevolezza che il singolo, da solo, può non bastare.
È quanto emerge dal primo Osservatorio Partecipativo su Sostenibilità, Circolarità e Impegno nelle Comunità Italiane, realizzato da Nespresso in collaborazione con SWG all’interno del programma Nespresso per l’Italia.
Lo studio - che come spiega Thomas Reuter, Direttore Generale di Nespresso Italiana, nasce per "ascoltare ancora di più le voci italiane, comprese quelle delle generazioni più giovani" - evidenzia una forte richiesta di azioni tangibili da parte delle aziende: il 62% degli italiani ritiene che le imprese debbano andare oltre le dichiarazioni, implementando pratiche che possano migliorare il territorio.
In questo contesto, la gestione dei rifiuti e il riciclo risultano i temi prioritari, con i cittadini che prediligono iniziative volte alla riduzione degli sprechi rispetto a soluzioni di compensazione delle emissioni. Inoltre, il 47% degli italiani ha espresso il bisogno di maggiore chiarezza su cosa significhi realmente "sostenibilità", suggerendo come, nonostante la crescente attenzione, il concetto non sia ancora pienamente compreso.
L'importanza delle scelte quotidiane
Tra i settori produttivi, l’agroalimentare è quello a cui gli italiani chiedono un maggiore impegno con l’industria del caffè che riveste un ruolo di rilievo per quasi il 60% e fondamentale per il 30% degli intervistati. Rispetto al contributo atteso, grande attenzione ai progetti pro-riciclo e riuso e packaging sostenibili.
Al di là delle iniziativi aziendali, c'è la convinzione che lo sviluppo di un'economia circolare dipenda anche dalle scelte e dai comportamenti quotidiani degli individui. Il 68% crede nel contributo delle scelte quotidiane individuali, con i ragazzi della GenZ ancora una volta meno fiduciosi rispetto alla media e 7 italiani su 10 disposti ad approfondire e rivedere alcune cattive abitudini per mitigare il proprio impatto ambientale.
Per un italiano su tre, inoltre, le iniziative di economia circolare che si basano sulla reciprocità, ovvero il principio secondo il quale un'azienda investe in iniziative sociali ed ambientali anche grazie al comportamento virtuoso dei clienti, sono pratiche che possono contribuire alla responsabilizzazione delle persone e alla diffusione di una cultura collettiva della sostenibilità.
Una responsabilità che non è solo ambientale
Se l’impatto ambientale resta di gran lunga la prima immagine associata al tema della sostenibilità, è innegabile una crescita di consapevolezza anche sulle altre declinazioni che compongono la complessa materia dell’ESG. L’urgenza di azioni in tema sociale sta diventando più consistente, puntualizza l’osservatorio, che evidenzia la necessità di aumentare l’impegno in progetti di educazione e sensibilizzazione per i più giovani, il finanziamento della ricerca e il sostegno alle associazioni locali che operano in ambito sociale e di solidarietà. Tra questi, emergono progetti a supporto delle categorie più fragili, segno di una crescente consapevolezza: la sostenibilità ambientale e quella sociale sono due dimensioni sempre più connesse e interdipendenti, impossibili ormai da considerare separatamente.
Resta da capire quanto questo impegno si traduca poi in preferenze d’acquisto: "La percezione della sostenibilità sul valore del brand è innegabile. Per questo motivo vogliamo intercettare le esigenze, i bisogni e le aspettative delle persone, anche lì dove le comunità locali ritengono sia più stringente, con un focus particolare sui valori che perseguiamo: circolarità, comunità e cura per l’ambiente", puntualizza Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso in Italia, citando alcuni dei progetti già attivati dalla multinazionale: è il caso di Da Chicco a Chicco, che ha permesso in oltre tredici anni di recuperare più di 11.000 tonnellate di capsule esauste, rimettendo in circolo alluminio e caffè, e donando oltre 6 milioni di piatti di riso al Banco Alimentare, e Le città che Respirano, con oltre 70.000 mq di territorio italiano rigenerato in 7 regioni italiane.