Presto lanceremo in orbita il primo satellite di legno (per davvero)

Un gruppo di ricerca giapponese ha testato diversi tipi di legno e riscontrato eccezionali caratteristiche di resistenza nello spazio, per questa particolare missione è stato scelto il legno di Magnolia

di Gabriele Arestivo - 27/11/2023 19:04

Un team internazionale guidato dall’Università di Kyoto ha portato il legno dove nessuno lo aveva fatto prima: nello spazio. Grazie al progetto denominato LignoSat, i campioni di legno sono giunti nel 2022 fino alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per testarne la resistenza in condizioni estreme.

Gli astronauti a bordo dell’ISS, tra cui Koichi Wakata, hanno recuperato i campioni dopo un soggiorno di dieci mesi nello spazio nel modulo sperimentale giapponese Kibo, durante il quale i campioni sono stati esposti a raggi cosmici intensi, particelle solari pericolose e forti variazioni di temperatura. Nonostante queste condizioni estreme, i campioni hanno mostrato una sorprendente resistenza, senza mostrare alcun segno di decomposizione o deformazione.

Il futuro è nel legno?

Tre tipi di legno sono stati testati durante l’esperimento e tutti e tre hanno superato la prova con successo, senza mostrare deformazioni dopo l’esposizione allo spazio. Inoltre, non è stata riscontrata alcuna variazione di massa nei campioni prima e dopo l’esposizione.

Dopo aver analizzato i risultati, il gruppo di ricerca ha deciso di utilizzare il legno di Magnolia, noto in Giappone come “Hoonoki”, per il progetto LignoSat. Questa specie di legno è stata scelta per la sua lavorabilità, stabilità dimensionale e resistenza complessiva.

Il prossimo passo è il lancio del primo satellite artificiale di legno previsto nel 2024, che avrà come obiettivo quello di indagare la resistenza per una simile applicazione. 

I vantaggi

Utilizzare il legno a tale scopo porterebbe numerosi vantaggi, a partire dalla maggior sostenibilità del materiale rispetto alle leghe metalliche utilizzate fino ad ora. Si parla poi tanto di rifiuti spaziali, ebbene il legno sarebbe molto più facile da gestire alla fine del ciclo di vita: molti satelliti artificiali ricadono infatti sulla Terra e bruciano per lo più in atmosfera, ma non sempre.

Certi componenti resistono al rientro e finiscono nei nostri mari e oceani. Il legno brucerebbe quasi certamente al contatto con l'atmosfera, qualora restasse integro non costituirebbe un vero problema una volta giunto a terra.