Quando si parla di rivoluzione energetica, è facile pensare a pannelli fotovoltaici o turbine eoliche, ma chi avrebbe mai immaginato che il futuro dello stoccaggio potesse dipendere dalla CO2? La startup italiana Energy Dome, in sinergia con Engie, ha messo a punto un sistema innovativo che trasforma il gas serra in una risorsa preziosa.
Come funziona il sistema: un ciclo virtuoso di energia
Il cuore del sistema è tanto geniale quanto efficace nella sua semplicità: immaginate una gigantesca cupola che racchiude CO2 allo stato gassoso, pronta a trasformarsi in un efficiente dispositivo di accumulo energetico. Quando il sole splende intensamente sui pannelli fotovoltaici o il vento alimenta le turbine eoliche producendo energia in eccesso, il sistema entra in azione: la CO2 viene compressa, un processo che naturalmente genera calore. Il gas compresso viene poi raffreddato e liquefatto, conservato in appositi serbatoi a temperatura ambiente, pronto per essere utilizzato quando necessario.
La "magia" avviene durante la fase di rilascio: quando la rete richiede energia, la CO2 liquida viene fatta evaporare, e il gas in espansione aziona delle turbine, generando elettricità proprio come in una centrale tradizionale. Il ciclo si chiude con il ritorno della CO2 alla cupola, pronta per ricominciare. Con un'efficienza dell'80% e una durabilità stimata di 30 anni, il sistema è un'alternativa vantaggiosa (ed economica) rispetto alle tradizionali batterie al litio, che peraltro utilizza materiali comuni e riciclabili.
Dal progetto alla realtà
Il primo impianto in scala reale sorgerà a Ottana, in Sardegna, con una potenza di 20MW e una capacità di accumulo di 200MWh, sufficiente per fornire energia a circa 14.000 famiglie per 10 ore consecutive. Commissionato nel primo trimestre del 2025, il progetto è uno dei pochi sistemi di accumulo energetico al mondo con una durata di scarica di 10 ore supportato da un accordo commerciale.