Mai come quest'anno i cambiamenti climatici stanno mostrano il loro volto anche alle nostre latitudini, con eventi atmosferici estremi che si susseguono un po' in mezza Europa. A monitorare con attenzione la situazione c'è di sicuro la NASA che, con i suoi strumenti altamente tecnologici, controlla anche il livello del mare. E le buone notizie anche qui dovranno attendere.
Dieci centimetri "di troppo"
Secondo i dati satellitari raccolti dal 1993 ad oggi, il livello medio dei mari si è alzato di ben 98,5 millimetri, ovvero circa 10 centimetri. Potrebbe sembrare poco ma non lo è affatto e, soprattutto, la tendenza punta ad un incremento continuo se il contesto non dovesse cambiare.
L'innalzamento dei mari è dovuto principalmente a due fattori: il primo è quello più noto, ovvero lo scioglimento dei ghiacciai, mentre il secondo è meno conosciuto. L'acqua di mare, riscaldandosi, aumentano infatti di volume.Temperature medie più alte, che si riflettono su mari e oceani, portano ad altezze anomale in tutto il globo.
E non manca El Niño
Come previsto dagli scienziati, il 2023 sarà anche l'anno del ritorno di El Niño, un fenomeno climatico periodico caratterizzato dall'aumento anomalo della temperatura della superficie dell'oceano Pacifico, che porta a cambiamenti globali nel clima, inclusi forti piogge e siccità.
I dati satellitari della Nasa mostrano le anomalie in corso nell'Oceano Pacifico con un aumento brusco del livello dell'acqua più calda che si muove poi verso est in direzione delle coste dell'America Centrale. Vere e proprie ondate - chiamate Kelvin Waves - che tradizionalmente precedono El Niño.