Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1973 giunta alla 50esima edizione.
Quest’anno lo slogan è incentrato sull’inquinamento da plastica, una piaga che attanaglia il Pianeta e necessita più che mai di un intervento immediato per attutire i suoi effetti già disastrosi (la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra, con la previsione che la percentuale aumenti fino al 4,5% entro il 2060).
Pochi giorni fa, 175 Paesi riuniti all’International Negotiating Committee hanno votato per la stesura di una bozza di accordo sull’eliminazione della plastica, che verrà discussa a Nairobi in autunno e punta a essere trasformata in trattato entro il prossimo anno.
430 milioni di tonnellate di plastica prodotti all'anno
Ogni anno vengono prodotti 430 milioni di tonnellate di plastica, di cui oltre 200 milioni monouso. Un trend che potrebbe triplicarsi entro il 2060 senza un’azione immediata e incisiva. Come spiega l’ONU, meno del 10% della plastica prodotta globalmente viene riciclata, e si stima che il suo ciclo di vita si chiuda in laghi, fiumi e mari in quantità pari a 19-23 milioni di tonnellate all’anno.
I dati del WWF sono altrettanto allarmanti: l’inquinamento da plastica ha già superato il limite planetario oltre cui viene meno la certezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni adeguate alla vita