Da millenni, i vulcani sono visti come minacce naturali capaci di distruggere abitazioni, comunità e paesaggi. In Islanda, tuttavia, un progetto ambizioso potrebbe trasformare questa forza devastante in una fonte di energia pulita e inesauribile. L'idea è di sfruttare direttamente le camere magmatiche sotterranee per produrre energia geotermica ad altissima efficienza, un'iniziativa mai tentata prima e che potrebbe rivoluzionare il modo in cui otteniamo energia.
La scoperta casuale e la promessa del Krafla
Nel 2009, mentre si trivellava per un progetto geotermico convenzionale a Krafla, una delle zone vulcaniche più attive d’Islanda, l’ingegnere Bjarni Pálsson si imbatté casualmente in una camera magmatica. L’incontro con questo “cuore di magma” costituì un’enorme sorpresa: mai prima d’allora si era riusciti a localizzare un serbatoio di roccia fusa a così poca profondità, ideale per la produzione di energia.
Oggi, il team della Krafla Magma Testbed, un progetto sostenuto da scienziati e geologi islandesi, mira a sfruttare il calore di questo magma per generare energia. Se il progetto avrà successo, potrebbe aprire nuovi scenari per le aree vulcaniche di tutto il mondo, dove vivono circa 800 milioni di persone. Secondo Hjalti Páll Ingólfsson, responsabile del progetto, i risultati potrebbero “risuonare in tutto il mondo” grazie all’immenso potenziale di un'energia geotermica “supercaricata”.
Energia rinnovabile su scala globale
Per la prima volta, entro il 2027, si tenterà così di perforare nuovamente il suolo fino a raggiungere il magma, impiantando sensori in grado di monitorare direttamente i movimenti della camera magmatica, il calore e la pressione. Nel 2029, se la tecnologia e la preparazione scientifica avranno avuto successo, il progetto avanzerà alla seconda fase, tentando di convertire il calore magmatico in energia.
Con questa tecnologia avanzata e l'accesso a uno dei terreni vulcanici più caldi e accessibili al mondo, l’Islanda potrebbe dare il via a una nuova era di energia pulita. E chissà, forse anche l’Italia, ricca di vulcani, potrà trarne ispirazione.