In un mondo in cui i consumi non sono più stabilmente prevedibili come 10–20 anni fa, è sempre più importante bilanciare in tempo reale produzione e domanda, anche in relazione all'intermittenza delle fonti rinnovabili.
Per questo motivo, Sorgenia ha deciso di investire 10 milioni di euro nell'integrazione all'interno della centrale a ciclo combinato di Bertonico-Turano Lodigiano di un vero e proprio sistema di accumulo avanzato per garantire stoccaggio e rilascio dell’energia “quando serve”.

Un progetto, spiega l'azienda, che a partire dal prossimo anno renderà la centrale una vera e propria multifactory in grado di offrire un bilanciamento della rete elettrica nazionale sempre più preciso e veloce, grazie alla compensazione delle intermittenze.
Energia quando serve
La centrale a ciclo combinato di Bertonico-Turano Lodigiano, da 800 MW di potenza, incarna alla perfezione il concetto di transizione energetica: l’area, un tempo occupata da una grande raffineria, si è evoluta nel 2012 con l’entrata in esercizio dell’attuale centra a ciclo combinato (vapore e gas naturale) e si appresta ora a diventare multifactory grazie all'installazione di sei batterie di tipo BESS (Battery energy storage system).
“Nei momenti di esubero di produzione da rinnovabili, le batterie immagazzineranno energia, quando la rete avrà bisogno di supporto, la rilasceranno in tempi molto rapido”, chiariscono i responsabili, sottolineando l'impatto positivo anche a livello di sicurezza e di riduzione dei rischi di blackout.

Quanto alla capacità, si parla di un totale di 15 MWh, una quota sufficiente a coprire il fabbisogno energetico di circa 40 mila famiglie in un'ora o di ricaricare 250 veicoli elettrici.
Grandi potenze in tempi ristretti
Gli accumulatori della centrale di Bertonico-Turano Lodigiano sono progettati per sostenere 8.000 cicli in 15 anni e si basano su tecnologia “power intensive” per erogare grandi potenze in tempi brevissimi così da gestire al meglio le oscillazioni. Lo stesso tipo di operazione, rende noto Sorgenia, sarà replicato su altri impianti.
Il progetto, inoltre, contribuirà al raggiungimento degli obiettivi del Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) che prevede di arrivare a 80 GWh di capacità di accumulo entro il 2030, dai 13 attuali, e sarà strategico anche in vista dello sviluppo industriale. Nell’area in cui sorge la centrale, infatti, è prevista la nascita di un data center, una struttura che, presumibilmente, modificherà radicalmente il fabbisogno energetico del bacino territoriale.