Bloccare parte dei raggi solari per fermare il surriscaldamento: l'ipotesi è reale

Basterebbe simulare un fenomeno naturale che "oscura" il cielo per lunghi periodi, addirittura anni, e solitamente avviene con enormi esplosioni vulcaniche

di Gabriele Arestivo - 04/07/2023 16:58

Ridurre le emissioni di gas serra è più difficile di quanto si potesse immaginare, perché imporre dei cambiamenti drastici all'industria è poco sostenibile e perché bisognerebbe agire all'unisono in ogni parte del globo. Cosa fare quindi per evitare che la temperatura salga ancora? 

La pazza idea di bloccare (in parte) i raggi solari

Tra le proposte scientifiche al vaglio c'è n'è anche una piuttosto estrema che ha tuttavia attirato l'attenzione della Casa Bianca: alla base c'è la teoria del cosiddetto "solar radiation modification o SRM". L'idea è di filtrare i raggi del Sole e catturarne parte in atmosfera, evitando che arrivino così a terra contribuendo all'innalzarsi delle temperature globali.

Questo fenomeno è del tutto naturale ed è avvenuto numerose volte nella storia del nostro pianeta, ad esempio a seguito di fortissime esplosioni vulcaniche con emissione di enormi quantità di ceneri e gas in atmosfera. Un esempio, documentato da numerosi studi scientifici, è piuttosto recente: l'eruzione del monte Pinatubo (Filippine) del 1991 portò 17 milioni di tonnellate di anidride solforosa in atmosfera e gli effetti globali furono immediati. Nel corso dei due anni successivi, infatti, l’anomalia della temperatura globale ha certificato un abbassamento di circa 0.2°C in tutto il pianeta, oceani e terre emerse. ù

L'uomo sta ipotizzando di ricreare questa condizione in modo controllato e in un report della Casa Bianca dei giorni scorsi si legge: 

L'SRM offre la possibilità di raffreddare il pianeta in modo significativo su una scala temporale di pochi anni.

White House Office of Science and Technology Policy

pinatubo
Una rara immagine dell'esplosione del Pinatubo, 1991

Un palliativo che non risolverebbe il problema alla radice

Nonostante l'interesse dell'amministrazione Biden, resta un certo grado di scetticismo verso una simile pratica, anche perché non si conoscono a fondo tutti i rischi di una modificazione degli elementi in atmosfera. Per quanto l'immissione di CO2 in eccesso sia costante e avvenga per nostra mano. 

Gli Stati Uniti non sono gli unici ad aver considerato un'azione di SRM, anche l'Europa sta studiando questa possibilità. Come renderlo possibile è la domanda principale: si parla come detto di moltiplicare la quantità di aerosol nella stratosfera per riflettere i raggi solari lontano dal pianeta, oppure l'aumento (artificiale) della copertura nuvolosa sugli oceani.

Tante precauzioni e necessità di un accordo internazionale

Lo stesso documento ufficiale non contempla alcuna azione in atto e la necessità assoluta di coordinarsi con altri paesi, così da alimentare il confronto sul tema grazie al contributo di studiosi ed esperti di tutto il mondo. Il rischio è ovviamente quello di politicizzare un simile intervento, nonostante il problema riguardi tutti e non abbia ovviamente alcuna natura partitica.