Per l'energia nucleare si sta aprendo un nuovo capitolo negli Stati Uniti, che porta il nome di Bill Gates. TerraPower, azienda che il fondatore di Microsoft ha lanciato nel 2008, ha annunciato di aver avviato lo sviluppo del reattore Natrium, una tecnologia di nuova generazione che unisce efficienza e sicurezza alla flessibilità operativa. Il progetto è già in fase di realizzazione a Kemmerer, in Wyoming, sulle future ceneri di una centrale a carbone prossima alla chiusura.
L’idea alla base di Natrium è quella di superare i limiti dei reattori nucleari tradizionali, utilizzando un sistema basato su sodio liquido come refrigerante. Questo consente al reattore di operare a temperature più elevate e a pressioni più basse, migliorando il trasferimento di calore e riducendo i rischi legati alla pressione nei sistemi di raffreddamento. A completare il tutto c’è un sistema di accumulo termico a sali fusi, capace di immagazzinare il calore prodotto e rilasciarlo quando necessario, per rispondere in modo più flessibile alle fluttuazioni della domanda energetica.
Un reattore potente e un investimento globale
Il reattore Natrium è progettato per produrre una potenza base di 345 megawatt, con la possibilità di aumentare la capacità fino a 500 megawatt per oltre cinque ore, un’energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno di circa 400.000 abitazioni. Questo livello di flessibilità operativa lo rende un’opzione particolarmente adatta per affiancare fonti rinnovabili intermittenti come eolico e solare.
Per finanziare il progetto, TerraPower ha ottenuto fino a 2 miliardi di dollari di supporto dal governo statunitense, ai quali si aggiungono quasi 1 miliardo di dollari di investimenti privati. L’azienda sta inoltre esplorando opportunità internazionali, avendo siglato un accordo con la Emirates Nuclear Energy Corporation per valutare l’esportazione della tecnologia Natrium negli Emirati Arabi Uniti.
Il completamento del progetto, previsto per il 2030, trasformerà l’impianto in una struttura commerciale su larga scala. La realizzazione, stando a quanto si apprende dalla stampa internazionale, creerà 1.600 posti di lavoro nella fase di costruzione e impiegherà circa 250 lavoratori a tempo pieno per l’operatività a lungo termine della centrale, che fornirà energia direttamente alla comunità di Kemmerer.
Kemmerer: da carbone a nucleare
La scelta di Kemmerer come sede del primo impianto Natrium non è affatto casuale. Questa piccola città del Wyoming è legata da decenni all’industria del carbone, ma la chiusura della centrale a carbone di Naughton, prevista entro il 2025, ha imposto una riconversione economica e industriale del sito. TerraPower ha individuato in questo luogo l’opportunità di creare un modello di transizione energetica, trasformando un impianto obsoleto in una struttura all’avanguardia.
Il progetto ha ricevuto un primo via libera dalle autorità locali: il Wyoming Industrial Siting Council ha approvato la costruzione delle porzioni non nucleari del reattore, come i serbatoi per i sali fusi e le turbine. L’autorizzazione per le componenti nucleari sarà però di competenza della US Nuclear Regulatory Commission, che sta valutando la domanda presentata da TerraPower nel 2022. Se le approvazioni arriveranno nei tempi previsti, la costruzione potrebbe iniziare nel 2026.
Una nuova era per il nucleare?
Il progetto Natrium ha ricevuto un cospicuo sostegno da parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che nel 2020 ha stanziato un finanziamento di 80 milioni di dollari nell’ambito del programma Advanced Reactor Demonstration Project. Questo perché c'è un evidente interesse federale nel promuovere tecnologie nucleari avanzate come parte di una strategia più ampia per ridurre le emissioni di carbonio e rafforzare l’indipendenza energetica del Paese.
Non mancano, però, le criticità. Le tempistiche per l’approvazione normativa sono lunghe, e il successo del progetto dipenderà anche dalla capacità di TerraPower di rispettare standard rigorosi di sicurezza e sostenibilità economica. Allo stesso tempo, il dibattito pubblico sull’energia nucleare resta acceso, con opinioni contrastanti sulla sua capacità di contribuire alla transizione energetica globale.
Se il progetto Natrium dovesse dimostrare di essere efficiente e sicuro, potrebbe in ogni caso rappresentare un modello replicabile non solo negli Stati Uniti, ma anche in altri Paesi che cercano soluzioni per integrare energie rinnovabili e sistemi flessibili di produzione energetica.