Le hanno ribattezzate come "batterie di sabbia" ma in realtà si tratta di un sistema di accumulo molto sofisticato che è stato messo a punto in Italia dal Gruppo Magaldi, ma c'è anche "lo zampino" di Enel X con cui hanno in programma di realizzare un primo impianto in provincia di Salerno entro la fine del 2024.
Il loro obiettivo è di trasformare l'incostante energia prodotta con le rinnovabili, tra cui il fotovoltaico e l'eolico, in una fornitura programmabile per impianti industriali. Come? Il meccanismo è abbastanza intuitivo: alla base c'è la sabbia silicea che viene riscaldata tramite delle resistenze a T° che superano i 600° (fino ai 1000°C) utilizzando il surplus di energia ricavato dalle rinnovabili e processi industriali. Il sistema è perfettamente isolato dall'esterno e può così mantenere le alte temperature per giorni, addirittura settimane, registrando solo il 2% di perdite termiche ogni 24 ore. Questo calore poi può essere sfruttato per produrre energia sfruttando semplicemente delle turbine mosse da flussi d'aria caldissimi opportunamente introdotti. In questo modo l'energia elettrica può essere riammessa in griglia e utilizzata quando necessario, senza alcuna dipendenza da sole, vento e altri elementi naturali.
I sistemi di accumulo saranno sempre più centrali nello sviluppo energetico del prossimo futuro, proprio perchè le rinnovabili giocheranno un ruolo fondamentale.