A2A accelera su transizione energetica ed economia circolare

L’azienda conferma 22 miliardi di investimenti per lo sviluppo sostenibile. Ecco gli obiettivi da qui al 2035

Da sinistra: Renato Mazzoncini e Lorenzo Giussani, rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Strategy&Growth di A2A

di Roberto Catania - 14/11/2024 11:58

La crescita di A2A nei prossimi 10 anni passerà necessariamente dalla transizione energetica e dall'economia circolare.

È quanto emerge dall’aggiornamento del Piano Strategico 2024-2035 con il quale l’azienda ha confermato i 22 miliardi di euro di investimenti (il 70% dei quali già autorizzato o in corso di realizzazione) che avranno il compito di consolidare la posizione nel settore e fornire al contempo un contributo all'indipendenza energetica del Paese. Circa la metà della spesa sarà infatti orientata verso le aree urbane, dove la riduzione delle emissioni e l'efficienza energetica avranno un impatto significativo.

5,7 GW entro il 2035

Nello specifico, il piano prevede la destinazione di 16 miliardi di euro per la transizione energetica, che include l’espansione della capacità di generazione da fonti rinnovabili. L’obiettivo è di raggiungere una capacità installata di 5,7 GW entro il 2035, promuovendo l’elettrificazione dei consumi e riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. A tal fine, A2A sta realizzando nuovi impianti rinnovabili e firmando Power Purchase Agreements (PPA), accordi di lungo termine per la fornitura di energia rinnovabile, in modo da ridurre l’esposizione alla volatilità dei prezzi delle commodity energetiche.

Il contributo del recupero

Alle attività di economia circolare andranno i restanti 6 miliardi di euro, con particolare riferimento al comparto ambientale che avrà l’onere di trattare oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno entro il 2035. Grazie a oltre 70 impianti, di cui 11 nuovi attualmente in costruzione, il Gruppo mira a colmare il divario impiantistico nazionale e a promuovere il recupero di energia e materia. Il tutto nell’ottica di garantire una parte significativa dell’energia generata dal trattamento dei rifiuti: si prevede una produzione di 2,7 TWh di energia elettrica e 2,2 TWh di energia termica.

Il teleriscaldamento resta una risorsa per le città

Fra gli obiettivi c’è anche l’impegno a trasformare oltre un milione di tonnellate di rifiuti in materie prime seconde, riutilizzabili nei processi produttivi. Lo sviluppo del teleriscaldamento urbano, sfruttando cascami termici da industrie e data center, rappresenta un altro passo verso la decarbonizzazione delle città. Inoltre, un mezzo miliardo di euro sarà dedicato al miglioramento del ciclo idrico, con l'obiettivo di ridurre le perdite di rete e costruire nuovi depuratori.