Forse non tutti sanno che lo sporco è uno dei primi nemici del fotovoltaico. L'accumulo di polvere, residui e sabbia può impattare notevolmente sulle prestazioni dei moduli, riducendo in modo drastico l'assorbimento della luce solare. Il fenomeno, chiamato soiling, provoca una perdita di efficienza dei pannelli fotovoltaici fino al 25%. Ad inasprire questa criticità si aggiunge la "delicata" pulizia dei moduli, che implica ingenti consumi di acqua ed alte emissioni di CO2.
Il robot Made in Sicily
Una startup siciliana di nome Reiwa ha pensato di ovviare il problema brevettando una tecnologia dall'alto potenziale rivoluzionario: il risultato è SandStorm, un robot per la pulizia a secco dei moduli fotovoltaici che si sposta autonomamente in ogni area dell'impianto superando i dislivelli tra le file (i robot attualmente esistenti sul mercato non riescono a farlo) e si ricarica da solo tornando alla base al termine della sessione. Il robot è già stato testato con successo dal colosso delle rinnovabili Enel Green Power con un primo esperimento nell'Innovation Lab EFP di Passo Martino (Catania) e poi su scala industriale della centrale di Totana, in Spagna.
I vantaggi di SandStorm
Sono moltissimi gli altri grandi vantaggi in termini di risparmio e di efficienza: il robot è leggero e facile da assemblare, non si usura nel tempo e monta un software proprietario che interviene tempestivamente in caso di malfunzionamenti. L'aspetto più importante è che permette di risparmiare acqua, carburante e manodopera.